Il premio Nobel per la Chimica viene assegnato dalla Royal Swedish Academy of Sciences di Stoccolma, Svezia, ogni anno a partire dal 1901.
Alfred Nobel era egli stesso un chimico, e divenne ricco per le sue ricerche e invenzioni, fra cui quelle legate agli esplosivi. Volle essere ricordato per gli aspetti positivi e umanitari della scienza e della cultura. Scelse di finanziare i premi per i maggiori ingegni in Fisica, Chimica, Medicina, Letteratura, e per la Pace, specificando di non guardare alla nazionalità dei premiati, ma al loro valore e all’utilità per l’uomo.
Il Premio Nobel
Sito ufficiale con l’elenco di tutti i vincitori del premio Nobel per la Chimica, le motivazioni e altre notizie.
https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/
lingua: inglese
1901
Jacobus Henricus van ‘t Hoff (Rotterdam, 1852 – Berlino, 1911)
Chimico olandese, vinse ll primo premio Nobel per la chimica, nel 1901, “per la scoperta delle leggi della dinamica chimica e della pressione osmotica nelle soluzioni”. La sua scoperta più importante, non menzionata nel Premio Nobel, riguarda la stereochimica: la configurazione tetraedrica dei 4 legami dell’atomo di carbonio.
biografia https://www.treccani.it/enciclopedia/van-t-hoff-jacobus-hendricus
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1901/hoff/facts/
lingua: italiano inglese
1902
Hermann Emil Fischer (Euskirchen, 1852 – Berlino, 1919)
Chimico tedesco, ebbe un ruolo importante per il progresso della chimica organica classica e della biochimica. E’ ricordato per la scoperta della caffeina e di altre purine correlate, e per lo studio delle strutture molecolari di zuccheri e proteine. La motivazione del premio è “Per gli studi sulla sintesi di carboidrati e purine”.
biografia https://www.sciencehistory.org/historical-profile/emil-fischer
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1902/fischer/facts/
lingua: inglese
1903
Svante August Arrhenius (Vik, 1859 – Stoccolma, 1927)
Chimico e fisico svedese, vincitore del premio Nobel per la chimica nel 1903, per la sua teoria sul trasferimento di ioni visti come responsabili del passaggio di elettricità. Ricavò l’equazione cinetica che porta il suo nome, che mette in relazione la costante di velocità di una reazione con la temperatura. Ridefinì il significato di acido e base (Definizione di Arrhenius).
biografia https://www.sciencehistory.org/historical-profile/svante-august-arrhenius
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1903/summary/arrhenius
lingua: inglese
1904
Sir William Ramsay (Glasgow, 1852 – High Wycombe, 1916)
Chimico scozzese, ricordato soprattutto per la scoperta dei gas nobili.
https://www.stoccolmaaroma.it/la-curiosita-irrefrenabile-di-uno-scienziato-umanista-william-ramsay
lingua: italiano
1905
Adolf von Baeyer (Berlin, 1835 – Starnberg, 1917)
Chimico tedesco, uno dei nomi che fecero grande la chimica della Germania nell’800 e ‘900. Esponente di rilievo della Chimica organica, svolse molti lavori, fra cui possiamo ricordare la sintesi e la caratterizzazione di diversi coloranti, e la teoria delle tensioni negli idrocarburi ciclici.
https://www.newworldencyclopedia.org/entry/Adolf_von_Baeyer
lingua: inglese
1906
Henri Moissan (Paris, 1852 – Paris, 1907)
Chimico francese, è lo scopritore del fluoro. Fra le altre importanti attività, possiamo ricordare l’invenzione del forno ad arco elettrico.
https://www.treccani.it/enciclopedia/henri-ferdinand-marie-moissan
lingua: italiano
1907
Eduard Buchner (Monaco di Baviera, 1860 – Monaco di Baviera, 1917)
Chimico tedesco, dimostrò sperimentalmente che la fermentazione dei carboidrati è dovuta all’azione di diversi enzimi contenuti nel lievito e non richiede la presenza di cellule vive. Buchner chiamò zimasi l’enzima che provoca la fermentazione del saccarosio. Ebbe il Premio Nobel per la chimica 1907 per “le ricerche biochimiche e la scoperta della fermentazione senza le cellule”.
biografia https://www.britannica.com/biography/Eduard-Buchner
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1907/buchner/facts/
lingua: inglese
1908
Ernest Rutherford (Nelson, 1871 – Cambridge, 1937)
Fisico britannico, ma nato e cresciuto in Nuova Zelanda; fu uno dei più grandi sperimentatori di tutti i tempi. Pose i fondamenti della radiottività; a lui si devono i concetti di semivita, di radiazione alfa e beta. Dopo aver conseguito il Nobel per questi motivi, continuò a lavorare e ad ottenere risultati, fra cui quello più importante è la scoperta che l’atomo contiene un nucleo, in cui è concentrata quasi tutta la massa.
https://www.torinoscienza.it/personaggi/ernest-rutherford
lingua: italiano
1909
Wilhelm Ostwald (Riga, 1853 – Leipzig, 1932)
Chimico tedesco del Baltico. Vinse il premio Nobel per la chimica “per le sue ricerche sui principi fondamentali che governano l’equilibrio chimico e la velocità di reazione”. Ideò nel 1900 un processo di produzione di acido nitrico mediante catalizzatori metallici, introdusse il concetto di mole in chimica e formulò la legge delle diluizioni (1888, Legge di Ostwald sulla dissociazione elettrolitica).
biografia https://www.britannica.com/biography/Wilhelm-Ostwald
un’opera tradotta in inglese https://archive.org/details/manualphysicoch00ostwgoog/page/n8/mode/2up?ref=ol&view=theater
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1909/ostwald/facts/
lingua: inglese
1910
Otto Wallach (Königsberg, 1847 – Göttingen, 1931)
Chimico tedesco, allievo e collega dei grandi chimici che posero la Germania all’avanguardia nell’800. Si dedicò alla Chimica organica, in particolare alle essenze e alla loro composizione, aprendo la strada allo studio dei composti aliciclici e dei terpeni.
https://www.uni-goettingen.de/en/otto+wallach%2C+chemistry+%281847+to+1931%29/62612.html
lingua: inglese
1911
Maria Salomea Skłodowska, più conosciuta come Marie Curie (Varsavia, 1867 – Passy, 1934)
Fisica, chimica e matematica polacca naturalizzata francese. Vincitrice di due Premi Nobel, uno nel 1903 per la fisica (assieme al marito Pierre Curie e a Becquerel) per i loro studi sulle radiazioni e, nel 1911, uno per la chimica “in riconoscimento del suo lavoro per l’avanzamento della chimica con la scoperta del radio e del polonio, l’isolamento del radio e lo studio della natura e dei composti di questo notevole elemento”.
biografia https://www.britannica.com/biography/Marie-Curie
premio Nobel per la Fisica 1903 https://www.nobelprize.org/prizes/physics/1903/marie-curie/facts/
premio Nobel per la Chimica 1911 https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1911/marie-curie/facts
lingua: inglese
1912: Grignard e Sabatier
Victor Grignard (Cherbourg, 1871 – Lyon, 1935)
Chimico francese. A lui si deve la scoperta degli alogenuri di alchilmagnesio (reattivi di Grignard), che contribuiranno fortemente allo sviluppo della chimica organica. Fu vincitore, insieme a Paul Sabatier, del Premio Nobel, con la motivazione: “Per la scoperta del reagente chimico che da lui prende il nome, che ha permesso enormi progressi nel campo della ricerca chimica.”
biografia https://www.britannica.com/biography/Victor-Grignard
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1912/grignard/facts/
lingua: inglese
Paul Sabatier (Carcassonne, 1854 – Toulouse, 1941)
Chimico francese, scrisse l’importante trattato “La catalisi nella chimica organica”, pubblicato nel 1913. Intorno al 1897 sviluppò un metodo per far assorbire idrogeno alle sostanze organiche insature, formando nuovi composti organici saturi (la sintesi chimica di sostanze organiche è importante sia in contesti scientifici che industriali), utilizzando principalmente nichel, ma anche altri metalli, come catalizzatori (sostanze che facilitano il processo senza essere integrate nel prodotto finale).
È stato insignito del Premio Nobel per la Chimica nel 1912 insieme a Victor Grignard “per il suo metodo per idrogenare composti organici in presenza di metalli finemente suddivisi, che ha portato a grandi progressi nella chimica organica negli ultimi anni”.
biografia https://www.britannica.com/biography/Paul-Sabatier-French-chemist
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1912/sabatier/facts/
lingua: inglese
1913
Alfred Werner (Mulhouse, 1866 – Zurich, 1919)
Chimico svizzero, ricevette il premio Nobel per la chimica con la seguente motivazione: “In riconoscimento del suo lavoro sul legame degli atomi nelle molecole, per mezzo del quale ha gettato nuova luce sulle ricerche precedenti e aperto nuovi campi di ricerca specialmente in chimica inorganica.” Sviluppò le basi delle moderne teorie della chimica di coordinazione.
biografia https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/028981/2013-10-03/
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1913/werner/facts//
lingua: italiano inglese
1914
Theodore Richards (Germantown, 1868 – Cambridge, 1928)
Chimico analitico, fu il primo americano a ricevere il premio Nobel per la Chimica. Dedicò la maggior parte del suo lavoro alla determinazione dei pesi atomici degli elementi, sviluppando tecniche e ottenendo risultati di estrema precisione. Nel determinare il peso atomico del piombo, dimostrò che esso non è costante ma dipende dalla fonte del minerale. Questa eccezionale scoperta dipende dal fatto che la composizione isotopica del piombo è diversa a seconda dei processi radioattivi che lo hanno generato.
http://www.nasonline.org/publications/biographical-memoirs/memoir-pdfs/richards-theodore-w.pdf
lingua: inglese
1915
Richard Willstätter (Karlsruhe, 1872 – Locarno, 1942)
Ebreo tedesco, lavorò in Germania e in Svizzera, ma, perseguitato dal nazismo, lasciò l’insegnamento e poi fuggì in Svizzera.
Si dedicò allo studio dei pigmenti animali e vegetali. I suoi risultati più importanti restano quelli sulla clorofilla. Dimostrò che questo pigmento verde è lo stesso per tutte le piante, che non è una singola sostanza, ma una miscela di due forme. Ne scoprì le formule e la struttura, l’importanza del magnesio per il suo funzionamento, la somiglianza col pigmento rosso del sangue, l’emoglobina. Indagò anche sulla funzione degli enzimi, ma pur facendo avanzare la ricerca, i tempi non erano maturi per una piena comprensione della loro natura.
https://www4.ti.ch/can/oltreconfiniti/dalle-origini-al-1900/le-celebrita-internazionali-in-ticino/?tx_tichcanoltreconfiniti_canoltreconfinitipersonaggi%5Buid%5D=35&tx_tichcanoltreconfiniti_canoltreconfinitipersonaggi%5Baction%5D=show&tx_tichcanoltreconfiniti_canoltreconfinitipersonaggi%5Bcontroller%5D=Personaggi&cHash=cf5ab129893ce0ca504ce428ffd64ff1
lingua: italiano
1918
Fritz Haber (Breslau, oggi Wroclaw, 1868 – Basel, 1934)
Chimico tedesco, vulcanico ricercatore su reazioni e processi, spesso di importanza industriale. Il suo risultato più noto resta la sintesi dell’ammoniaca dagli elementi. Questo processo ha rivoluzionato la produzione dei fertilizzanti, portando all’agricoltura moderna. Sulla sua carriera resta la macchia del contributo allo sviluppo di armi chimiche.
https://www.torinoscienza.it/personaggi/fritz-haber
lingua: italiano
1920
Walther Nernst (Briesen, oggi Wąbrzeźno, 1864 – Muskau, 1941)
Chimico-fisico tedesco, diede importanti contributi alla costruzione della chimica fisica moderna, con ricerche teoriche ma anche sperimentali in vari campi come termodinamica, elettrochimica, fotochimica, stato solido.
Formulò il Terzo principio della Termodinamica, che permette di mettere in relazione gli scambi di calore con le costanti di equilibrio. In elettrochimica, l’equazione di Nernst fornisce il potenziale delle celle galvaniche in funzione delle concentrazioni. Nernst lavorò anche sulle reazioni a catena, su nuovi tipi di lampadine, e altro ancora.
Implicato nella produzione di gas velenosi nella prima guerra mondiale, fu però strenuo difensore, sotto il nazismo, dei colleghi ebrei e in particolare del suo amico Albert Einstein.
https://www.treccani.it/enciclopedia/walther-hermann-nernst
lingua: italiano
1921
Frederick Soddy (Eastbourne, 1877 – Brighton, 1956)
Chimico inglese, chiarì il significato chimico del decadimento radioattivo, e introdusse il concetto degli isotopi. Alla fine si interessò soprattutto di problemi di economia, ed è considerato un precursore dei problemi ambientali. Ha lasciato un fondo che finanzia studi sulle condizioni di diversi paesi.
https://www.stoccolmaaroma.it/frederick-soddy-chimico-parlava-civilta-scientifica/
lingua: italiano
1922
Francis William Aston (Birmingham, 1877 – Brighton, 1945)
Chimico e fisico inglese, inventò lo spettrometro di massa. Il nuovo strumento servì inizialmente a indagare sugli isotopi, recentemente scoperti. Aston scoprì che la maggior parte degli elementi, non solo quelli radioattivi, sono miscele di isotopi. Determinò le masse dei diversi isotopi, e scoprì che esse sono tutte, all’incirca ma non esattamente, multipli interi della massa dell’atomo di idrogeno. Queste differenze da numeri interi saranno un dato importante per la conferma della teoria della relatività.
https://digitltravel.com/it/francis-william-aston-italiano/
lingua: italiano
1923
Fritz Pregl (Lubiana, 1869 – Graz, 1930)
Chimico sloveno-austriaco, mise a punto la microanalisi quantitativa. Le sue tecnihe permettono di analizzare miscele complesse di sostanze organiche, usando piccole quantità di materiale di partenza. Questo è particolarmente importante per lo studio di materiali biologici.
Il premio Fritz Pregl, da lui istituito, premia ancora oggi le ricerche di microchimica in Austria.
https://www.treccani.it/enciclopedia/fritz-pregl/
lingua: italiano
1925
Richard Zsigmondy (Vienna, 1865 – Göttingen, 1929)
Di origine ungherese, nato in Austria, visse e lavorò in Austria e Germania. Studiò i colloidi, chiarendo la loro differenza con le soluzioni. Inventò anche l’ultramicroscopio, che illuminando il campione di lato, permette di distinguere le microscopiche particelle colloidali.
https://www.treccani.it/enciclopedia/richard-adolf-zsigmondy/
lingua: italiano
1926
Theodor Svedberg (Fleräng, 1884 – Örebro, 1929)
Chimico svedese, fece grandi progressi nello studio dei colloidi. Confermò, a sostegno della teoria di Einstein, la natura del moto browniano. Inventò l’ultracentrifuga, che permette di separare i componenti di un materiale colloidale.
https://www.treccani.it/enciclopedia/svedberg-theodor-detto-the/
lingua: italiano
1927
Heinrich Wieland (Pforzheim, 1877 – Starnberg, 1957)
Chimico tedesco, diede importanti contributi in molti campi. Studiò i composti organici azotati, molte sostanze biologiche, problemi di fisiologia. Chiarì la natura e la funzione degli acidi biliari.
Fu coinvolto, con Fritz Haber, nella produzione di gas tossici. In seguito però fu fermo oppositore del nazismo, anche con rischio personale, e permise che studenti ebrei continuassero l’Università.
La Boehringer Ingelheim Foundation assegna ogni anno il premio Wieland per la ricerca su sostanze biologicamente attive.
https://royalsocietypublishing.org/doi/pdf/10.1098/rsbm.1958.0026?download=true
lingua: inglese
1928
Adolf Windaus (Berlin, 1876 – Göttingen, 1959)
Chimico tedesco, lavorò su sostanze organiche e biologiche. Studiò il colesterolo e in generale gli steroidi.
Fu deciso oppositore del nazismo, e difensore del diritto degli ebrei a lavorare negli istituti di ricerca.
https://uni-freiburg.de/university/university-at-a-glance/outstanding-achievements/nobel-prize/adolf-otto-reinhold-windaus/
lingua: inglese
1929: Harden e Euler-Chelpin
Arthur Harden (Manchester, 1865 – Bourne End, 1940)
Biochimico inglese, studiò la fermentazione alcolica, chiarendo la natura e la funzione dei lieviti e dei loro enzimi.
https://royalsocietypublishing.org/doi/pdf/10.1098/rsbm.1942.0001
lingua: inglese
Hans von Euler-Chelpin (Augsburg, 1873 – Stockholm, 1964)
Biochimico tedesco – svedese, i suoi interessi passarono, negli anni, dalla pittura, alla chimica e alla biochimica. Studiò in particolare i meccanismi di interazione fra enzimi, coenzimi e substrati.
https://www.treccani.it/enciclopedia/hans-karl-von-euler-chelpin/
lingua: italiano
1930
Hans Fischer (Höchst am Main, 1881 – Munich, 1945)
Chimico e medico tedesco, si occupò in particolare dei pigmenti colorati, contenuti nell’emoglobina del sangue e nella clorofilla delle foglie.
https://www.treccani.it/enciclopedia/hans-fischer/
lingua: italiano
1931: Bosch e Bergius
Carl Bosch (Köln, 1874 – Heidelberg, 1940)
Ingegnere chimico tedesco, è ricordato soprattutto per la messa a punto del processo Haber-Bosch per la sintesi dell’ammoniaca da azoto e idrogeno, che permette poi la produzione dei nitrati e dei fertilizzanti azotati. La reazione fu messa a punto da Fritz Haber, ma solo l’opera di Carl Bosch permise di effettuarla ad alta pressione e con adatti catalizzatori, rendendola una delle reazioni di maggiore importanza industriale di tutti i tempi.
Bosch fu fondatore e primo presidente della I.G. Farben Industrie, la grande industria chimica che segnò la potenza industriale tedesca. Bosch collaborò e fu molto utile per il nazismo, ma restò sempre di aspirazioni democratiche e malvisto dal regime. Tentò anche, inutilmente, di permettere ai ricercatori ebrei di continuare il loro lavoro.
https://www.sapere.it/enciclopedia/Bosch%2C+Carl.html
lingua: italiano
Friedrich Bergius (Goldschmieden, 1884 – Buenos Aires, 1949)
Chimico industriale tedesco, fu allievo di Fritz Haber. Sviluppò il processo di idrogenazione del carbon fossile per ottenere carburanti liquidi. In seguito, sviluppò un processo per trasformare il legno in zucchero, facendone una fonte di nutrimento.
Poiché questi processi erano stati di grande utilità per la Germania durante la seconda guerra mondiale, Bergius fu accusato di sostegno al nazismo e costretto ad emigrare. Terminò la sua vita in Argentina.
http://www.fondazionemicheletti.it/altronovecento/articolo.aspx?id_articolo=22&tipo_articolo=d_persone&id=117
lingua: italiano
1932
Irving Langmuir (Brooklyn, 1881 – Woods Hole, 1957)
Chimico fisico statunitense, ha contribuito allo studio delle superfici e della catalisi eterogenea (le reazioni chimiche spesso avvengono più facilmente in prossimità di superfici dove sostanze in fasi diverse, come solidi e gas, vengono a contatto). In studi sulle lampadine a incandescenza, Irving Langmuir scoprì che, all’interno delle lampadine con idrogeno gassoso rarefatto, si formava uno strato di idrogeno dello spessore di un solo atomo.
Ulteriori studi su film d’olio e di altri materiali lo portarono nel 1917 a una teoria che postula che le superfici assomigliano a una scacchiera in cui ogni casella può essere occupata da un solo atomo o molecola. Di conseguenza, gli atomi o le molecole che si trovano vicini possono reagire più facilmente l’uno con l’altro.
È stato insignito del Premio Nobel per la Chimica nel 1932 “per le sue scoperte e ricerche nel campo della chimica delle superfici”.
biografia https://www.britannica.com/biography/Irving-Langmuir
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1932/langmuir/facts/
lingua: inglese
1934
Harold Urey (Walkerton, 1893 – La Jolla, 1981)
Chimico fisico statunitense, ebbe grande competenza teorica e pratica nel lavoro sugli isotopi. Scoprì il deuterio, isotopo dell’idrogeno; lavorò con l’acqua pesante, che contiene deuterio; mise a punto la tecnica di separazione dell’uranio 235, che permise la reazione a catena di fissione, con cui si realizzano i reattori nucleari e la bomba atomica.
Pesantemente coinvolto nella preparazione delle bombe atomiche lanciate dagli Stati Uniti sul Giappone, fu però per tutta la vita sostenitore di pace e giustizia, e tentò inutilmente di opporsi all’uso della bomba. Fu contrario al nazismo e si adoperò per salvare gli ebrei perseguitati. Dopo la guerra mondiale, partecipò attivamente al movimento per l’uso pacifico dell’energia nucleare. Fu perseguitato dal maccartismo e accusato di essere antiamericano, anche per la sua ferma condanna dell’uccisione dei coniugi Rosenberg. Ricevette, oltre al Premio Nobel, onori e riconoscimenti in ogni parte del mondo.
Nella tarda età, fu precursore di studi e ipotesi sulla struttura del cosmo e l’origine della vita.
https://www.famousscientists.org/harold-urey/
lingua: inglese
1935
Frédéric Joliot (Paris, 1900 – Paris, 1958)
Irène Curie (Paris, 1897 – Paris, 1956)
Irène e Frédéric si conobbero nel laboratorio di Marie Curie, di cui lei era la figlia e lui uno studente. Si sposarono e lavorarono per tutta la vita sulla radioattità, prima sotto la guida di Marie Curie e poi in autonomia. Prepararono i primi isotopi radioattivi prodotti artificialmente, scoprirono altri materiali radioattivi, si interessarono alle reazioni nucleari con produzione di nuovi elementi. Furono intensamente coinvolti nella messa a punto dei primi reattori nucleari a fissione, ponendo le premesse per la scelta dell’energia nucleare, che ancora oggi caratterizza la Francia. La morte di entrambi, come quella di Pierre e Marie Curie, fu probabilmente accelerata dai danni provocati dal lavoro sui materiali radioattivi, condotto senza le precauzioni oggi ritenute indispensabili.
La vita dei coniugi Joliot-Curie fu segnata da un grande impegno politico e sociale. Furono entrambi esponenti del Partito socialista, e più tardi Frédéric del Partito comunista. Si adoperarono per le organizzazioni per la pace, e Irène fu un’attiva femminista. Quando si resero conto che la fissione dell’uranio avrebbe portato alla bomba atomica, si preoccuparono di nascondere tutta la documentazione, per non farla cadere in mano ai nazisti, e la fecero arrivare in Inghilterra, da dove poi fu portata negli Stati Uniti.
https://scienzapertutti.infn.it/rubriche/biografie/2806-joliot-curie-frederic
https://www.torinoscienza.it/personaggi/irene-joliot-curie
lingua: italiano
1936
Peter Debye (Maastricht, 1884 – Ithaca, 1966)
Chimico fisico olandese, poi americano, lavorò prima in Olanda, poi in istituzioni europee in Svizzera e in Germania, fino al 1940, quando emigrò negli Stati Uniti, ne prese la cittadinanza, insegnò alla Cornell University, e vi restò per tutta la vita.
Debye diede importanti contributi in vari campi, soprattutto su problemi legati alla struttura. Studiò dapprima i dipoli molecolari, e l’unità di misura del momento dipolare porta ancora il suo nome. Si interessò al calore specifico, scoprendo l’importanza dei fononi, vibrazioni a bassa frequenza. Insieme a Paul Scherrer mise a punto il metodo di Debye-Scherrer per la diffrazione dei raggi X da polveri. Insieme a Erich Huckel formulò la teoria di Debye-Huckel per le soluzioni di elettroliti, ancora oggi la base per lo studio di questi sistemi.
Ebbe rapporti e anche scontri con Albert Einstein. E’ controverso il suo rapporto col nazismo: mentre alcuni lo accusano di essere stato un fervente nazista, altri sostengono che il suo trasferimento in America fu motivato dal rifiuto di diventare cittadino tedesco per continuare a lavorare in Germania.
https://www.famousscientists.org/peter-debye/
lingua: inglese
1937: Haworth e Karrer
Norman Haworth (Chorley, 1883 – Birmingham, 1950)
Chimico inglese, fu un biochimico grande studioso dei carboidrati, per i quali fece fondamentali scoperte sulla struttura e le reazioni. La proiezione di Haworth è ancora oggi il modo standard di rappresentare la formula di uno zucchero con la sua stereochimica. Scoprì anche la formula della Vitamina C e mise a punto un metodo facile ed economico per la sua produzione. Contribuì, come chimico, alla preparazione della bomba atomica nella seconda guerra mondiale.
https://royalsocietypublishing.org/doi/pdf/10.1098/rsbm.1951.0008
lingua: inglese
Paul Karrer (Mosca, 1889 – Zurich, 1971)
Chimico svizzero, fra i maggiori ricercatori nel campo delle vitamine. Nel 1930 chiarì la struttura del beta-carotene, il precursore principale della vitamina A, e individuò altri carotenoidi. Nel 1937 vinse il Premio Nobel per la chimica (condiviso con Norman Haworth), “per le sue indagini su carotenoidi, flavine e vitamine A e B2”.
biografia https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/028863/2018-01-11/
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1937/karrer/facts/
lingua: italiano inglese
1938
Richard Kuhn (Vienna, 1900 – Heidelberg, 1967)
Chimico austriaco, lavorò in Austria, Germania, Svizzera. Si interessò a svariati problemi in chimica organica, specialmente teorica, e in biochimica. Sono particolarmente importanti le sue ricerche su diverse vitamine. Studiò i carotenoidi, precursori della Vitamina A, e vitamine del gruppo B.
Kuhn fu pesantemente compromesso col regime nazista. Denunciò i suoi collaboratori ebrei, e fu attivo nello sviluppo di armi chimiche. Rifiutò il Premio Nobel, secondo le direttive naziste, e lo ritirò solo dopo la guerra mondiale, nell’ambito di un’azione di recupero della sua accettabilità nei regimi democratici.
https://library.ethz.ch/en/locations-and-media/platforms/short-portraits/richard-kuhn-1900-1967.html
lingua: inglese
1939: Butenandt e Ruzicka
Adolf Butenandt (Lehe, 1903 – München, 1995)
Biochimico tedesco. Ha contribuito allo studio degli ormoni, con la scoperta dell’estrone e di altri ormoni sessuali; ha sintetizzato il testosterone. Vinse il premio Nobel “per il suo lavoro sugli ormoni sessuali”.
biografia https://www.treccani.it/enciclopedia/adolf-friedrich-johann-butenandt
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1939/butenandt/facts/
lingua: italiano inglese
Leopold Ružička (Vukovar, 1887 – Zurich, 1976)
Chimico croato, poi svizzero. Ha contribuito allo studio e comprensione della chimica dei terpeni (formulando la regola isoprenica) e degli steroidi. Vinse il premio Nobel “per il suo lavoro sui polimetileni e sui terpeni superiori”.
biografia https://www.britannica.com/biography/Leopold-Ruzicka
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1939/ruzicka/facts/
lingua: inglese
1943
George de Hevesy (Budapest, 1885 – Freiburg, 1966)
Fu un radiochimico ungherese, di famiglia ebrea ma convertita al cattolicesimo. Studiò e lavorò in molti paesi di Europa e America, incontrando molte delle più grandi personalità dei suoi tempi.
La sua scoperta più importante rimane quella dei traccianti radioattivi, che permettono di seguire il percorso di alcuni elementi nei processi chimici, e anche in biochimica. L’uso in medicina è oggi una pratica fra le più importanti.
Fra le altre cose, ricordiamo la scoperta dell’elemento Afnio. Si ricorda anche, come curiosità, l’espediente che escogitò per salvare le medaglie d’oro dai nazisti: le sciolse in aqua regia, una miscela degli acidi cloridrico e nitrico, e le lasciò a Copenhagen nel laboratorio di Niels Bohr. Dopo la guerra, tornò a Copenhagen per precipitare l’oro e recuperarlo.
All’avvento del nazismo, de Havesy lasciò la Germania e si trasferì prima in Danimarca e poi a Stoccolma, dove ebbe i massimi onori.
https://www.advancedsciencenews.com/george-de-hevesy-father-of-nuclear-medicine/
lingua: inglese
1944
Otto Hahn (Frankfurt am Main, 1879 – Göttingen, 1968)
Radiochimico tedesco, lavorò sugli effetti delle radiazioni e le reazioni nucleari. Scoprì diversi elementi e isotopi radioattivi. Il suo risultato più importante è la scoperta della fissione nucleare, che aprì la strada alla costruzione della bomba atomica e dei reattori nucleari.
Pur lavorando in un campo molto importante per le applicazioni militari, Hahn fu un grande pacifista. Durante il nazismo, si impegnò a proteggere o a far fuggire, non sempre con successo, ebrei e altri perseguitati dal regime, e a impedire la costruzione della bomba da parte dei nazisti. Nonostante ciò, dopo la vittoria degli alleati fu deportato in Inghilterra, insieme ad altri scienziati tedeschi. Durante la prigionia ebbe il suo più grande dolore, l’uso della bomba contro i giapponesi, di cui dichiarò di sentirsi in parte responsabile. Sempre durante la prigionia, ricevette il premio Nobel, che gli fu impedito di ritirare. Pienamente riabilitato, continuò ad operare come grande figura scientifica in Germania, e fu uno dei protagonisti del movimento mondiale degli scienziati contro le armi atomiche e per accordi di pace. Sostenne il divieto di armi atomiche per la Germania. Viaggiò in Israele per favorire la riconciliazione fra Israele e Germania. Fu oppositore del regime razzista del Sud Africa.
https://www.aif.it/fisico/biografia-otto-hahn/
lingua: italiano
1945
Artturi Virtanen (Helsinki, 1895 – Helsinki, 1973)
Biochimico finlandese, si intereressò soprattutto alle applicazioni biochimiche in agricoltura. Studiò le fermentazioni, e suggerì metodi per migliorarle o impedirle. Sviluppò un’importante tecnica per migliorare la conservazione del foraggio. In Finlandia l’inverno è molto lungo e freddo, e il foraggio per gli allevamenti deve essere conservato dall’estate o importato; le sue proprietà nutritive però peggiorano col tempo. Virtanen scoprì che questo è dovuto a un’indesiderata fermentazione, e suggerì che acidificando il foraggio, la fermentazione è impedita e la qualità si conserva. Studiò anche la fissazione dell’azoto dell’aria da parte delle leguminose, anche qui fornendo metodi per l’utilizzo in agricoltura.
https://www.famousscientists.org/artturi-virtanen/
lingua: inglese
1946: Sumner, Northrop, Stanley
James B. Sumner (Canton, MA, 1887 – Buffalo, NY, 1995)
Biochimico statunitense, svolse un’opera fondamentale per la comprensione della natura degli enzimi. Per primo isolò e cristallizzò un enzima, la ureasi, e dimostrò che gli enzimi sono sostanze proteiche pure.
https://chemindigest.com/james-b-sumner-1887-1955/
lingua: inglese
John H. Northrop (Yonkers, NY, 1891 – Wickenberg, AZ, 1987)
Biochimico statunitense, dedicò quasi tutta la sua vita allo studio degli enzimi, contribuendo in modo essenziale alla visione moderna dell’argomento. Isolò e cristallizzò l’enzima pepsina, eliminando ogni dubbio sul fatto che fosse una proteina. Lo stesso fece con diversi altri enzimi, come tripsina, chimotripsina, carbossipeptidasi. Lavorò sui virus, riuscendo a isolare un batteriofago allo stato puro, e determinando che si tratta di una nucleoproteina.
Visse 96 anni, e pur amante della vita attiva, scelse di suicidarsi per evitare l’estrema vecchiaia.
http://www.nasonline.org/publications/biographical-memoirs/memoir-pdfs/northrop-john.pdf
lingua: inglese
Wendell M. Stanley (Ridgeville, 1904 – Salamanca, 1971)
Biochimico statunitense, si dedicò principalmente allo studio dei virus. Particolarmente importante fu il suo lavoro sul virus del Mosaico del Tabacco, che dimostrò essere sia un essere vivente capace di riprodursi, avere mutazioni, infettare le piante, sia una sostanza chimica pura che poteva essere cristallizzata. Ai suoi tempi, che questo virus fosse un vivente era ben noto, ma restava misterioso quanto fosse piccolo, molto più piccolo di un batterio. Stanley riuscì a cristallizzarlo dimostrando che è una sostanza pura, una molecola costituita dall’unione di una proteina e di un acido nucleico.
Stanley lavorò su molti altri virus e operò attivamente nella sanità pubblica, facendo parte del Consiglio Nazionale contro il Cancro, e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
https://www.microbiologiaitalia.it/guru-della-microbiologia/wendell-stanley-colonna-della-virologia/
lingua: italiano
1947
Robert Robinson (Chesterfield, 1886 – Great Missenden, 1975)
Chimico inglese, ha condotto ricerche sulla struttura e la sintesi di molti diversi composti organici. I suoi primi studi sui pigmenti vegetali gli permisero di sintetizzare antociani e flavoni, ma i suoi studi più importanti furono intrapresi sugli alcaloidi, che sono un gruppo di sostanze azotate (tra cui chinino, cocaina, morfina, stricnina e atropina) che si formano nelle piante a partire dagli amminoacidi e spesso hanno un potente effetto sul corpo umano. Robert Robinson ha dimostrato che gli amminoacidi svolgono un ruolo importante nella formazione degli alcaloidi. Ha, inoltre, formulato una teoria elettronica qualitativa della struttura delle molecole organiche.
I risultati di Robert Robinson hanno avuto implicazioni significative per la chimica, la biologia e la medicina.
È stato insignito del Premio Nobel per la Chimica “per le sue ricerche sui prodotti vegetali di importanza biologica, in particolare gli alcaloidi”.
biografia https://www.britannica.com/biography/Robert-Robinson-British-chemist
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1947/robinson/facts/
lingua: inglese
1948
Arne Tiselius (Stockholm, 1902 – Uppsala, 1971)
Biochimico svedese, sviluppò la tecnica dell’elettroforesi, importante per la separazione e lo studio di sostanze biochimiche. La applicò specialmente alle proteine, in particolare a quelle del sangue, ma anche a molecole biologiche di altro tipo.
https://www.treccani.it/enciclopedia/arne-tiselius_%28Enciclopedia-Italiana%29/
lingua: italiano
1949
William F. Giauque (Niagara Falls, 1895 – Berkeley, 1982)
Chimico statunitense, nato in Canada. Pur avendo fatto un lungo percorso per essere ingegnere chimico, scelse invece la ricerca fondamentale, sulla materia a temperature vicine allo zero assoluto. Confermò il terzo principio della termodinamica, per cui l’entropia di qualunque sostanza è zero allo zero assoluto, se non c’è disordine nella struttura. Fabbricò apparecchiature sofisticate per arrivare a solo un millesimo di grado. Scoprì che l’ossigeno, oltre all’atomo di massa 16, ha due isotopi 17 e 18.
https://www.mayoclinicproceedings.org/article/S0025-6196(11)61700-X/fulltext
lingua: inglese
1950: Diels e Alder
Otto Diels (Hamburg, 1876 – Kiel, 1954)
Chimico tedesco, fu premiato insieme al suo allievo Kurt Alder per la messa a punto della reazione organica che da loro si chiama di Diels-Alder. La reazione consiste nell’addizione di un diene coniugato a un dienofilo, di solito un alchene, per formare un ciclo insaturo a 6 termini. La reazione è facile da eseguire con buona resa, e molto versatile, e ha permesso la sintesi di numerosi composti, sia naturali come il colesterolo, sia artificiali. E’ anche importante teoricamente, perche’ permette di indagare la struttura e la stereochimica di molte molecole. Diels si occupò anche di altro, sintetizzando da giovane il sottossido di carbonio C2O3. Introdusse la deidrogenazione di molecole organiche col selenio, che gli permise di chiarire la struttura degli steroidi e di altre importanti molecole.
https://www.treccani.it/enciclopedia/otto-diels_%28Enciclopedia-Italiana%29/
lingua: italiano
Kurt Alder (Königshütte, 1902 – Köln, 1958)
Chimico tedesco, fu allievo di Otto Diels, insieme a cui mise a punto la reazione di Diels-Alder, per la quale fu loro assegnato congiuntamente il Nobel. La reazione è facile da eseguire con buona resa, e molto versatile, e ha permesso la sintesi di numerosi composti, sia naturali come il colesterolo, sia artificiali. E’ anche importante teoricamente, perche’ permette di indagare la struttura e la stereochimica di molte molecole. Gli interessi di Alder furono soprattutto sintetici. Partecipò alla realizzazione della gomma sintetica, quando i rifornimenti di gomma naturale erano diventati difficili per la Germania.
Kurt Alder fu uno dei firmatari dell’appello dei premi Nobel del 1955, di rinunciare alla guerra come mezzo per risolvere le controversie.
https://www.britannica.com/biography/Kurt-Alder
lingua: inglese
1951: McMillan e Seaborg
Edwin McMillan (Redondo Beach, 1907 – El Cerrito, 1991)
Fisico nucleare statunitense, si interessò dapprima di radiazioni, passando a bombardamenti di nuclei e reazioni nucleari. Usò il ciclotrone e lo migliorò tecnicamente; questo filone fu ripreso nella maturità con l’invenzione del sincrotrone, macchina più potente. Provocando reazioni nucleari, scoprì molti nuovi isotopi di elementi conosciuti. Uno di questi, l’Uranio-239, decade spontaneamente a una nuova specie, che dopo molte incertezze e ricerche, si rivelò essere Nettunio-239, di numero atomico 93, il primo elemento transuranico preparato dall’uomo.
Con la seconda guerra mondiale, il lavoro di McMillan, come di molti altri fisici, fu rivolto ai problemi di guerra. Sviluppò alcuni radar e sonar, poi entrò nel Progetto Manhattan, con lo scopo di preparare la bomba atomica. Il suo contributo fu molto importante.
Tornato a un’attività più normale, divenne direttore dello LBL, Laboratorio Lawrence di Berkeley, in California. Quando ci furono i moti studenteschi del 1968, il Laboratorio, che è adiacente all’Università di Berkeley, uno dei centri del movimento, fu preso d’assalto e accusato di essere un’attrezzatura militare. McMillan non volle prendere misure contro gli studenti, e cercò sempre di mantenere, all’interno del Laboratorio, un clima di libera discussione delle idee, sia scientifiche che politiche.
http://www.nasonline.org/publications/biographical-memoirs/memoir-pdfs/mcmillan-edwin.pdf
lingua: inglese
Glenn Seaborg (Ishpeming, 1912 – Lafayette, 1999)
Chimico americano di origini svedesi, lavorò inizialmente con G.N. Lewis su classici problemi di chimica generale, ma ben presto il suo interesse si spostò sulla chimica nucleare. Preparò per reazione nucleare numerosi isotopi, molti dei quali hanno importanza medica e in altri campi di ricerca. Dopo che McMillan preparò il Nettunio, primo elemento transuranico, Seaborg continuò il suo lavoro, scoprendo dapprima il plutonio, l’elemento 94, e poi diversi elementi con numero atomico ancora maggiore. Quando, insieme ai maggiori scienziati nucleari americani, fu coinvolto nel Progetto Manhattan per la bomba atomica, il plutonio si rivelò essenziale, e il contributo di Seaborg fu determinante. Tuttavia, tentò inutilmente di impedire l’uso della bomba, e firmò l’appello per non lanciare la bomba, ma dare solo una dimostrazione di forza.
Dopo la guerra, diventò il massimo esperto americano di problemi nucleari. Portò a compimento il Trattato di Non Proliferazione con la Russia. Fu consigliere dei Presidenti USA, e favorevole all’uso dei reattori nucleari per la produzione di energia.
Una grande conquista teorica fu la modifica della Tavola Periodica. Riconobbe che, come nel sesto periodo il Lantanio è seguito dai 14 elementi detti Lantanidi, o Terre Rare, così nel settimo l’Attinio, corrispondente al Lantanio, è precursore di una seconda serie di 14 elementi, che chiamò Attinidi, che comprende l’Uranio e tutti gli elementi trans-uranici da lui scoperti.
https://achievement.org/achiever/glenn-t-seaborg-ph-d/
lingua: inglese
1952: Martin e Synge
Archer Martin (London, 1910 – Llangarron, 2002)
Chimico inglese, ebbe diversi problemi personali. Da bambino fu dislessico, e imparò a leggere solo a 8 anni; da adulto, fu contrario a fare pubblicazioni non essenziali. Il suo contributo più importante è lo sviluppo della cromatografia. La cromatografia era stata inventata da tempo, ma restava una tecnica marginale. Martin sviluppò nuove tecniche, che aprirono la strada all’esteso uso che se ne fa adesso e ad altri sviluppi successivi. Si tratta principalmente della cromatografia di ripartizione e della gas-cromatografia.
https://www.britannica.com/biography/A-J-P-Martin
lingua: inglese
Richard Synge (Liverpool, 1914 – Norwich, 1994)
Chimico inglese, fu un grande attivista per la pace e il disarmo nucleare. Sviluppò, insieme a Archer Martin, la tecnica della cromatografia di ripartizione. La maggior parte del suo lavoro fu dedicata allo studio di proteine e peptidi.
https://www.treccani.it/enciclopedia/richard-laurence-millington-synge/
lingua: italiano
1953
Hermann Staudinger (Worms, 1881 – Freiburg, 1965)
Chimico tedesco, lavorò in Germania e Svizzera, facendo importanti scoperte di chimica organica. Ma la sua importanza è legata alla fondazione di una nuova branca della Scienza, la chimica macromolecolare.
Fra le sostanze naturali, ce n’era una serie, comprendente gomma, cellulosa, amido, proteine, le cui proprietà non erano mai state spiegate. Si chiamavano genericamente colloidi, le loro soluzioni non erano limpide, non potevano essere precipitati, resistevano a ogni tentativo di determinazione della formula di struttura, le loro proprietà colligative (che dipendono solo dal numero di molecole) davano effetti piccolissimi, dimostrando che le molecole erano poche rispetto alla massa dei campioni. Per spiegare questi comportamenti si formulavano ipotesi oggi del tutto superate, come l’aggregazione di molecole piccole mediante valenze secondarie, che nessuno sapeva definire cosa significassero. Staudinger formulò la teoria che si trattasse semplicemente di molecole organiche di peso molecolare molto alto (decine o centinaia di migliaia) invece dei valori di poche migliaia che erano ritenuti il massimo possibile. Inoltre queste molecole hanno una struttura fondamentalmente a catena, cioè sono fili. Coniò per loro il nome macromolecole e per la loro scienza quello di chimica macromolecolare. Propose che le catene siano formate dalla concatenazione di molecole piccole (monomeri) che si legano tra loro dando luogo a polimeri. Infine capì che è possibile polimerizzare altre molecole per ottenere polimeri sintetici, e realizzò i primi. Il suo lavoro aprì la strada all’era delle materie plastiche, delle fibre sintetiche e delle innumerevoli altre applicazioni dei materiali polimerici.
Staudinger fu un grande pacifista. Comprese che la moderna tecnologia cambia completamente il modo di fare le guerre, e che queste non sono più accettabili. Si oppose all’uso delle armi chimiche nella prima guerra mondiale. Per queste idee fu avversato dai nazisti, ma riuscì a rimanere a lavorare in Germania.
http://emmeciquadro.euresis.org/mc2/81/mc2_81_ortoleva_staudinger-scoperta-molecole.pdf
lingua: italiano
1954
Linus Pauling (Portland, 1901 – Big Sur, 1994)
Chimico e cristallografo statunitense, vincitore di due premi Nobel, per la chimica nel 1954 “per le sua ricerche sulla natura del legame chimico e l’applicazione al chiarimento della struttura di sostanze complesse” e per la pace nel 1962 “per la sua lotta contro la corsa agli armamenti nucleari tra Est e Ovest”.
biografia https://www.britannica.com/biography/Linus-Pauling
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1954/pauling/facts/
opere https://openlibrary.org/authors/OL14028A/Linus_Pauling
opere https://profiles.nlm.nih.gov/spotlight/mm
lingua: inglese
1955
Vincent du Vigneaud (Chicago, 1901 – White Plains, 1978)
Biochimico statunitense, si interessò a molti composti biochimici, in particolare a quelli contenenti zolfo, e fra questi diversi polipeptidi come insulina e ossitocina, ma anche altri come la penicillina. Per la prima volta per un ormone peptidico, determinò la struttura e realizzò la sintesi dell’ossitocina. Curò molto la didattica e fu apprezzato dai suoi studenti.
https://profilbaru.com/it/Vincent_du_Vigneaud
lingua: italiano
1956: Hinshelwood e Semyonov
Cyril Hinshelwood (London, 1897 – London, 1967)
Chimico inglese. I suoi studi pionieristici sulla cinetica chimica portarono alla pubblicazione dei testi “Thermodynamics for Students of Chemistry” e “The Kinetics of Chemical Change” nel 1926. Con Harold Warris Thompson studiò la reazione esplosiva tra idrogeno e ossigeno e introdusse il concetto di reazione a catena: “Durante le reazioni chimiche, gli atomi e le molecole si raggruppano in modo diverso e formano nuove costellazioni. Quando le molecole che si formano durante una reazione reagiscono velocemente con le molecole presenti dall’inizio, può verificarsi una reazione a catena. Esplosioni e incendi sono esempi di reazioni a catena.” I suoi lavori successivi sui cambiamenti chimici nelle cellule batteriche furono di grande importanza per il futuro sviluppo di antibiotici e altri farmaci.
È stato insignito del Premio insieme allo scienziato sovietico Nikolay Semyonov “per le loro ricerche sul meccanismo delle reazioni chimiche”.
biografia https://www.britannica.com/biography/Cyril-Norman-Hinshelwood
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1956/hinshelwood/facts/
lingua: inglese
Nikolay Semyonov (Saratov, 1896 – Mosca, 1986)
Chimico fisico russo, studiò molti processi interessanti, e si concentrò sulle reazioni a catena. Per queste sviluppò un trattamento teorico, le cui previsioni furono confermate dai dati di combustione del fosforo e dell’idrogeno.
Convinto comunista, fu sostenitore dell’Unione Sovietica nella guerra fredda, e polemizzò aspramente con gli Stati Uniti.
https://www.treccani.it/enciclopedia/nikolaj-nikolaevic-semenov/
lingua: italiano
1957
Alexander Todd (Glasgow, 1907 – Cambridge, 1997)
Biochimico scozzese, studiò molte delle molecole fondamentali nei processi biochimici, concentrandosi in particolare sui nucleotidi. Oltre ad essere componenti degli acidi nucleici (DNA e RNA), molti nucleotidi sono agenti fondamentali del metabolismo. Todd fece importanti scoperte sulla struttura e funzioni di singoli nucleotidi, ne sintetizzò alcuni, pose le basi per la struttura del DNA, e avanzò la comprensione dei meccanismi fondamentali dei processi biologici.
https://www.britannica.com/biography/Alexander-Robertus-Todd-Baron-Todd
lingua: inglese
1958
Frederick Sanger (Rendcombe, 1918 – Cambridge, 2013)
Chimico inglese, quarta persona nella storia ad essere premiata con due Premi Nobel. Determina per la prima volta la struttura completa di una proteina, l’insulina, con la sequenza degli aminoacidi e i legami fra le catene. Nel 1975 sviluppa il metodo, detto della terminazione di catena, per il sequenziamento delle basi, A,T,G,C, del DNA. Due anni più tardi, utilizzando questa tecnica, ottiene per la prima volta la sequenza completa di un genoma, quello del batteriofago ΦX174. Il premio del 1958 è motivato “per il suo lavoro sulla struttura delle proteine, soprattutto di quella dell’insulina”.
biografia https://www.britannica.com/biography/Frederick-Sanger
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1958/sanger/facts/
lingua: inglese
1959
Jaroslav Heyrovský (Praha, 1890 – Praha, 1967)
Chimico ceco, fondò la polarografia, un nuovo metodo elettrochimico di analisi qualitativa e quantitativa. La polarografia costituisce una nuova branca della chimica, e ad essa Heyrovský dedicò quasi tutta la sua attività scientifica. E’ ancora oggi ampiamente usata, nonostante la concorrenza di nuove tecniche.
https://www.scienzainrete.it/articolo/centanni-fa-successo-dellelettrochimica/marco-taddia/2022-12-02
lingua: italiano
1960
Willard Libby (Grand Valley, 1908 – Los Angeles, 1980)
Chimico fisico statunitense, si occupò di radiochimica e di proprietà atomiche in generale. Fra i suoi molti risultati, il più più importante è certamente la tecnica per la datazione dei reperti organici col carbonio-14.
Il carbonio-14, radioattivo, si forma per azione dei raggi cosmici sull’azoto e decade spontaneamente. La sua piccola frazione nella CO2 atmosferica si mantiene costante, e si trova uguale nel carbonio organico attraverso la catena alimentare. Quando un organismo muore, l’apporto di carbonio esterno cessa, il C-14 diminuisce e la sua quantità permette di determinare l’età dei resti. Il metodo è preciso per secoli e millenni fa, ma la semivita del C-14, 5730 anni, lo rende inutile oltre 30000 anni.
Libby fu un entusiasta cultore dell’energia atomica e delle sue applicazioni anche militari. Ebbe parte importante nella costruzione della bomba e fu favorevole a quella all’idrogeno. Durante la guerra fredda fu forte sostenitore della posizione degli Stati Uniti. Sostenne anche l’uso civile dell’energia atomica.
https://www.stoccolmaaroma.it/isotopi-radioattivi-willard-frank-libby/
lingua: italiano
1961
Melvin Calvin (St. Paul, MN, 1911 – Berkeley, CA, 1997)
Biochimico statunitense, figlio di immigrati ebrei dall’Europa dell’Est. Mostrò grande curiosità scientifica, fiducia nella collaborazione interdisciplinare, grandi capacità di coordinamento dei collaboratori. Le sue ricerche giovanili, sulle porfirine, che comprendono emoglobina e clorofilla, e sui meccanismi delle reazioni organiche, furono un’ottima base per i suoi lavori sulla fotosintesi. Calvin riuscì a definire nei dettagli il percorso per cui, partendo da CO2 per il carbonio e dalla luce per l’energia, le piante producono lo zucchero. Ci furono alcune contestazioni sul contributo dei diversi ricercatori, ma il ruolo centrale di Calvin è indiscusso.
Calvin partecipò al progetto Manhattan per la bomba atomica, con un ruolo secondario. Negli anni più recenti si interessò all’origine della vita e alla sua presenza su altri pianeti. Per la missione Apollo, stabilì i protocolli per evitare la contaminazione del suolo lunare con organismi terrestri, e l’importazione sulla Terra di eventuali organismi lunari.
https://companyprideplatform.org/it/melvin-calvin-italiano/
lingua: italiano
1962: Perutz e Kendrew
Max Perutz (Vienna, 1914 – Cambridge, 2002)
Biologo molecolare, ha condiviso il Premio con John Kendrew, per i loro studi sulle strutture dell’emoglobina e della mioglobina. A Cambridge ha fondato e presieduto (1962–79) il Laboratorio di Biologia Molecolare (LMB) del Medical Research Council (MRC).
biografia https://www.britannica.com/biography/Max-Perutz
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1962/perutz/facts/
lingua: inglese
John Kendrew (Oxford, 1917 – Cambridge, 1997)
Biologo molecolare, studiò la struttura delle proteine coi raggi X. La diffrazione dei raggi X, allora scoperta da poco, permette di determinare la posizione di ciascun atomo nello spazio. Aveva dato ottimi risultati, ma solo per strutture con pochi atomi. L’estensione a molecole enormi, come le proteine, fu molto difficile. Nel mitico Cavendish Laboratory, culla della tecnica dei raggi X, Kendrew riuscì a determinare la prima struttura di una proteina, la mioglobina. I primi risultati, a bassa risoluzione, lasciavano intravedere solo il percorso della catena, ma successivamente ottenne la posizione di ogni singolo atomo. Questa tecnica, ora estesa a molte proteine, è stata la base per comprendere il funzionamento degli enzimi e delle altre proteine.
https://www2.mrc-lmb.cam.ac.uk/about-lmb/lmb-alumni/alumni/john-kendrew-1917-1997/
lingua: inglese
1963: Ziegler e Natta
Karl Ziegler (Helsa, 1898 – Mülheim, 1973)
Chimico tedesco, si occupò di reazioni organiche anche dal punto di vista industriale, in particolare con l’uso di catalizzatori metallici. Il polietilene, una delle prime materie plastiche, era ormai molto diffuso, ma la sua preparazione era difficile e costosa, richiedendo alte temperature e pressioni altissime. Ziegler scoprì un nuovo metodo di polimerizzazione, in condizioni molto più blande, utilizzando diversi catalizzatori metallici. Il catalizzatore migliore risultò quello formato da tricloruro di titanio, solido, in presenza di alluminio trialchile. Non solo la sintesi era più facile, ma il prodotto ottenuto da Ziegler era notevolmente diverso da quello tradizionale, per una maggiore rigidità, un punto di fusione più alto, una cristallinità maggiore. Il prodotto fu chiamato HDPE, Polietilene ad Alta Densità, mentre quello precedente prese il nome di LDPE, Polietilene a Bassa Densità. La differenza è dovuta a un numero di difetti, piccoli gruppi laterali, molto minore. Tutti e due i prodotti sono ancora oggi sul mercato, HDPE per fare contenitori rigidi, LDPE come fogli e sacchetti.
https://www.treccani.it/enciclopedia/karl-waldemar-ziegler/
lingua: italiano
Giulio Natta (Porto Maurizio, 1903 – Bergamo, 1979)
Ingegnere chimico italiano, lavorò al Politecnico di Milano, tenendo una lunga e fruttuosa collaborazione con l’industria Montecatini. Ottenne importanti risultati in molte sintesi industriali, utilizzano principalmente catalizzatori metallici, e studiando catalizzatori e prodotti con la tecnica, allora nuova, dei raggi X. Venuto a conoscenza della nuova sintesi del polietilene di Ziegler, applicò lo stesso catalizzatore con altre olefene superiori, propilene e omologhi. Queste molecole polimerizzavano, ma la grande sorpresa fu che, mentre il polietilene di Ziegler era simile a quello già noto, i polimeri ottenuti da Natta, in primo luogo il polipropilene, erano completamente diversi: cristallini, alto punto di fusione, ottime proprietà meccaniche. La spiegazione venne dallo studio ai raggi X del polipropilene: i suoi gruppi laterali, metili, non sono disposti a caso a lato della catena, ma in modo regolare. Questo rende possibile la cristallizzazione in una struttura ordinata, che produce le eccellenti proprietà. Natta coniò i termini di polimeri stereoregolari, polipropilene isotattico e poi anche sindiotattico. Le scoperte ebbero grande successo scientifico e industriale. Natta fondò una scuola che ancora oggi dà i suoi frutti. La Montecatini ebbe guadagni enormi, che per molti anni ne fecero un nodo della finanza italiana.
biografia https://www.scienzainrete.it/italia150/giulio-natta
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1963/natta/facts/
lingua: italiano inglese
1964
Dorothy Crowfoot Hodgkin (Il Cairo, 1910 – Shipston-on-Stour, 1994)
Biochimica e cristallografa inglese, pioniera nella tecnica di diffrazione dei raggi X. Ebbe il Premio “per la determinazione con tecniche ai raggi X delle strutture di importanti sostanze biochimiche“.
biografia https://www.britannica.com/biography/Dorothy-Hodgkin
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1964/hodgkin/facts/
lingua: inglese
1965
Robert Woodward (Boston, MA, 1917 – Cambridge, MA, 1979)
Uno dei più grandi chimici organici di tutti i tempi, statunitense, effettuò la sintesi e scoprì la struttura di molti composti, soprattutto prodotti naturali. Diede anche un grande contributo teorico al meccanismo delle reazioni. Seppe sfruttare al meglio le nuove tecniche, man mano che si rendevano disponibili. Si circondò di collaboratori di valore e collaborò egli stesso con i migliori studiosi di altre sedi.
https://www.treccani.it/enciclopedia/robert-burns-woodward_%28Enciclopedia-Italiana%29/
lingua: italiano
1966
Robert Mulliken (Newburyport, 1896 – Arlington, 1986)
Chimico teorico statunitense, il suo nome è legato alla teoria degli orbitali molecolari. Ne pose le fondamenta, e continuò a svilupparla per tutta la vita, applicandola anche a casi complessi.
Durante la seconda guerra mondiale partecipò alla costruzione di armi, ma in queste attività pratiche non conseguì grandi risultati.
https://www.treccani.it/enciclopedia/robert-sanderson-mulliken/
lingua: italiano
1967: Eigen, Norrish, Porter
Manfred Eigen (Bochum, 1927 – Göttingen, 2019)
Chimico tedesco, prima degli studi scientifici fu soldato nella seconda guerra mondiale, fu fatto prigioniero, fuggì e iniziò l’università nella Germania distrutta. Si interessò di soluzioni elettrolitiche e degli scambi di protoni.
La cinetica chimica, studio della velocità delle reazioni, era rivolta solo alle reazioni abbastanza lente perché ci fosse il tempo di misurare le variazioni di concentrazione. Eigen studiò le reazioni veloci, allora considerate istantanee, che coinvolgono passaggi di ioni e scambi di protoni. Fra le diverse tecniche, fu importante l’irradiazione con ultrasuoni. Queste reazioni sono importantissime nei meccanismi biologici, e l’interesse di Eigen si spostò sempre più verso la biochimica e i problemi dell’evoluzione.
https://physicstoday.scitation.org/doi/10.1063/PT.3.4233
lingua: inglese
Ronald Norrish (Cambridge, 1897 – Cambridge, 1978)
Chimico inglese, fin da bambino si dilettava a fare esperimenti, e diventò un abilissimo sperimentatore. Fu soldato nella prima guerra mondiale e fu prigioniero. La sua attività fu interrotta di nuovo dalla seconda guerra mondiale, ma riprese energicamente dopo.
Il suo campo principale fu la fotochimica, dove sviluppò tecniche di irradiazione velocissima, che applicò fra l’altro allo studio delle reazioni veloci. L’irradiazione con un lampo di luce permette di eccitare un sistema, e una rapida sequenza di altri lampi permette di seguire e misurare l’evoluzione del sistema.
https://www.treccani.it/enciclopedia/ronald-george-wreyford-norrish/
lingua: italiano
George Porter (Stainforth, 1920 – Canterbury, 2002)
Chimico inglese, fu allievo di Ronald Norrish. Insieme a lui sviluppò la tecnica dell’irradiazione con lampi di luce, mettendo in rilievo l’importanza che i lampi siano brevissimi. La tecnica permise di scoprire i radicali liberi, e di misurare la velocità di reazioni velocissime, con un lampo ad iniziare la reazione e un altro abbastanza presto da vedere il sistema prima che torni all’equilibrio.
https://www.treccani.it/enciclopedia/george-porter_%28Enciclopedia-Italiana%29/
lingua: italiano
1968
Lars Onsager (Oslo, 1903 – Coral Gables, 1976)
Scienziato norvegese naturalizzato statunitense, ha contribuito allo sviluppo di una teoria generale della chimica dei processi irreversibili, con la scoperta delle relazioni di reciprocità. Egli, infatti, analizzando equazioni matematiche per vari processi termodinamici irreversibili, nel 1931 ha individuato la connessione che lo ha portato a formulare le equazioni note come relazioni reciproche. Ciò ha consentito una descrizione completa dei processi irreversibili e l’attribuzione del Premio Nobel per la Chimica nel 1968, “per la scoperta delle relazioni reciproche che portano il suo nome, fondamentali per la termodinamica dei processi irreversibili“.
biografia https://www.treccani.it/enciclopedia/lars-onsager_%28Enciclopedia-Italiana%29/
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1968/onsager/facts/
lingua: italiano inglese
1969: Barton e Hassel
Derek Barton (Gravesend, 1918 – College Station, 1998)
Chimico organico inglese, lavorò in diverse Università in gran Bretagna, ma in vecchiaia si trasferì prima in Francia e poi negli Stati Uniti. Diede importanti contributi in molti campi della Chimica organica. E’ ricordato soprattutto per il suo lavoro sull’analisi conformazionale. Studiando gli steroidi, che costituiscono molte importanti molecole biochimiche, si rese conto che le loro proprietà dipendono non solo dalla formula di struttura, ma anche dalla forma che la molecola assume, che questa forma può cambiare, e che questo si applica anche ad altre strutture biochimiche.
https://www.encyclopedia.com/science/dictionaries-thesauruses-pictures-and-press-releases/barton-derek-harold-richard
lingua: inglese
Odd Hassel (Oslo, 1897 – Oslo, 1981)
Chimico norvegese, studiò e lavoro in Norvegia e in Germania. Durante l’occupazione tedesca della Norvegia, fu arrestato e messo in campo di concentramento. Poi riprese il lavoro nel suo paese sconvolto dalla guerra.
Si interessò a varie questioni di chimica, dando importanti contributi, e orientandosi sempre più verso problemi di struttura molecolare. Fu pioniere del concetto di conformazione, che sviluppò anzitutto per il cicloesano e derivati, stabilendo che che questi anelli non sono planari ma tridimensionali.
https://www.treccani.it/enciclopedia/odd-hassel/
lingua: italiano
1970
Luis Leloir (Paris, 1906 – Buenos Aires, 1987)
Medico e biochimico argentino, lasciò presto la professione medica per dedicarsi alla ricerca biochimica di laboratorio. Fu in molti paesi per studio e lavoro, ma ritornò sempre ostinatamente in Argentina, per svolgere ricerca in un paese difficile e con scarsi finanziamenti. Ebbe anche problemi per le sue posizioni antinaziste.
I suoi successi scientifici sono legati al metabolismo degli zuccheri, sia semplici che polisaccaridi, e alla scoperta dell’importanza dei nucleotidi per le loro reazioni. I nucleotidi sono molecole composte di zucchero, fosfato e basi azotate, e sono componenti degli acidi nucleici.
https://www.treccani.it/enciclopedia/luis-federico-leloir_%28Enciclopedia-Italiana%29/
lingua: italiano
1971
Gerhard Herzberg (Hamburg, 1904 – Ottawa, 1999)
Fisico tedesco, è uno degli esempi di come l’Europa perse i suoi ingegni migliori per regalarli all’America. Affermato spettroscopista in Germania, insieme alla moglie ebrea, anche lei spettroscopista, fu perseguitato dal nazismo e costretto a emigrare in Canada. Qui fu accolto e sostenuto, e sviluppò una brillante carriera, che contribuì non poco allo sviluppo scientifico del Canada. Si battè sempre per la ricerca pura, anche senza applicazioni immediate. Oltre al contrasto col nazismo, difese la libertà di ricerca anche contro l’Unione sovietica.
Si può considerare il fondatore della spettroscopia molecolare, per cui dallo spettro di una molecola si può non solo identificarla, ma anche ricavarne la struttura e molte proprietà. Applicò questi metodi anche ai radicali liberi, di cui riconobbe l’importanza come intermedi in molte reazioni chimiche. I radicali liberi sono molecole che contengono elettroni spaiati, e sono in genere molto reattivi e di vita breve. La spettroscopia molecolare fu applicata da Herzberg anche all’astrofisica, per cui rilevò la presenza di molte molecole fuori dalla Terra, osservandone gli spettri.
https://research.usask.ca/herzberg/
lingua: inglese
1972: Anfinsen, Moore, Stein
Christian Anfinsen (Monessen, 1916 – Randallstown, 1995)
Biochimico statunitense. Premiato “per il suo lavoro sulla ribonucleasi, in particolare per quanto riguarda le interconnessioni esistenti tra la sequenza di aminoacidi e le conformazioni biologicamente attive” (dogma di Anfinsen).
biografia https://www.britannica.com/biography/Christian-B-Anfinsen
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1972/anfinsen/facts/
lavori e foto https://profiles.nlm.nih.gov/spotlight/kk
lingua: inglese
Stanford Moore (Chicago, 1913 – New York, 1982)
Biochimico statunitense, si interessò di proteine ed enzimi, prima a livello analitico, poi a livello strutturale. Dopo aver lavorato durante la seconda guerra mondiale alla difesa dai gas tossici, ritornò alle proteine e in particolare alla ribonucleasi. Questa fu la prima proteina studiata in tutti i dettagli, e il lavoro di Moore chiarì la struttura del sito attivo e il meccanismo di azione enzimatica.
https://www.treccani.it/enciclopedia/stanford-moore_%28Dizionario-di-Medicina%29/
lingua: italiano
William Stein (New York, 1911 – New York, 1980)
Biochimico statunitense, lavorò in stretta collaborazione con Stanford Moore per quasi tutta la vita, sulla struttura e funzione della ribonucleasi. Questa proteina fu una delle prime studiate in dettaglio e di cui, da altri gruppi, fu determinata la struttura ai raggi X. La partenza del lavoro di Stein fu la determinazione della composizione in amminoacidi, seguita poi dalla sequenza e dall’identificazione del sito attivo e del meccanismo catalitico.
http://www.nasonline.org/publications/biographical-memoirs/memoir-pdfs/stein-william.pdf
lingua: inglese
1973: Fischer e Wilkinson
Ernst Otto Fischer (Munich, 1918 – Munich, 2007)
Chimico tedesco, combatté nella seconda guerra mondiale, fu preso prigioniero dagli Americani e liberato nel 1945. Svolse tutta la sua carriera a Monaco dove era nato. Pur mantenendo intensi rapporti con molti paesi, rifiutò le diverse offerte di trasferirsi a sedi diverse.
Il suo campo fu la chimica metallorganica, in particolare i composti π fra atomi di metallo e anelli aromatici, come il ferrocene. I suoi risultati, simili a quelli di Wilkinson, furono però ottenuti indipendentemente. I composti detti sandwich sono formati da due cicli aromatici che racchiudono fra di loro atomi di metallo.
https://www.treccani.it/enciclopedia/ernst-otto-fischer_%28Enciclopedia-Italiana%29/
lingua: italiano
Geoffrey Wilkinson (Todmorden, 1921 – London, 1996)
Chimico inglese, produsse importanti risultati in due campi diversi, la chimica nucleare e la chimica metallorganica. Partecipò durante la prima guerra mondiale alle ricerche sulla fissione, dove c’era la competizione con i tedeschi per fabbricare la bomba atomica. Dopo la guerra continuò a lavorare sui nuclidi radioattivi, producendo una gran mole di dati ancora oggi attuali. In seguito, il suo interesse si rivolse quasi interamente ai composti fra metalli e molecole organiche. In questo filone sintetizzò molte sostanze, spesso guardando al loro interesse come catalizzatori. Il lavoro che gli fruttò il premio Nobel fu quello sui composti sandwich come il ferrocene. I suoi risultati erano molto simili a quelli di Fischer, ma i due non ebbero mai collaborazioni.
https://www.treccani.it/enciclopedia/geoffrey-wilkinson_%28Enciclopedia-Italiana%29/
lingua: italiano
1974
Paul Flory (Sterling, 1910 – Big Sur, 1985)
Chimico statunitense, può essere considerato il fondatore della scienza dei polimeri. Iniziò a lavorare alla Dupont, l’industria che inventò il nylon, con Carothers, lo scienziato che insieme al tedesco Staudinger stabilì che i polimeri sono molecole organiche a lunga catena. Flory lavorò tutta la vita sui polimeri, che significa plastica, fibre, gomma, naturali e sintetici, e biopolimeri come proteine e acidi nucleici. Durante la guerra mondiale fu chiamato, come molti scienziati, a dare un contributo per lo sforzo bellico, e il suo fu sulla gomma sintetica. L’opera di Flory copre tutto lo spettro dei polimeri sintetici, e solo di riflesso i biopolimeri. Produsse risultati in tutti i campi, dalla sintesi alla caratterizzazione; ma il suo interesse più spiccato fu per la chimica-fisica, per cui si può ricordare fra gli altri il concetto di volume escluso e la teoria delle soluzioni di Flory-Huggins. Ancora oggi molti lavori scientifici sui polimeri possono essere visti come estensioni a partire dai risultati di Flory.
https://nap.nationalacademies.org/read/10683/chapter/8#137
lingua: inglese
1975: Cornforth e Prelog
John Cornforth (Sydney, 1917 – Brighton, 2013)
Chimico australiano, poi trasferito in Inghilterra. Era sordo fin da giovane, ma questo non gli impedì di fare brillanti studi e una grande carriera. Il suo campo furono le sostanze naturali e la loro biosintesi, in particolare la penicillina e gli steroidi. Nello studio dei meccanismi di biosintesi, usò le sostituzioni isotopiche per identificare quali gruppi partecipassero alle reazioni e la loro situazione stereochimica.
https://www.treccani.it/enciclopedia/john-warcup-cornforth_%28Enciclopedia-Italiana%29/
lingua: italiano
Vladimir Prelog (Sarajevo, 1906 – Zürich, 1998)
Chimico bosniaco, studiò e lavorò in diversi paesi europei. Dopo l’occupazione tedesca nella seconda guerra mondiale, si rifugiò in Svizzera, dove svolse una brillante carriera e ottenne la cittadinanza.
I suoi interessi furono principalmente i composti organici biologici, su cui svolse importanti ricerche, anche con risultati in medicina. Fu molto interessato ai problemi stereochimici che quaesta classe di composti presenta. Da ricordare, le regole di Cahn-Ingold-Prelog per definire la configurazione degli isomeri ottici.
https://royalsocietypublishing.org/doi/pdf/10.1098/rsbm.1999.0095
lingua: inglese
1976
William Lipscomb (Cleveland, 1919 – Cambridge, MA, 2011)
Chimico statunitense, lavorò estesamente sui borani, composti che contengono legami boro-idrogeno. Gli studi su queste sostanze, che contengono strutture a gabbia e legami a 3 centri, portò a importanti avenzamenti nella comprensione del legame chimico in generale. Lipscomb introdusse anche miglioramenti nelle tecniche da lui usate: NMR (Risonanza Magnatica Nucleare) e Diffrazione dei raggi X. Più tardi, si interessò e diede importanti contributi alla struttura e stereochimica degli enzimi e ai loro meccanismi di azione.
http://www.nasonline.org/publications/biographical-memoirs/memoir-pdfs/lipscomb-william.pdf
lingua: inglese
1977
Ilya Prigogine (Mosca, 1917 – Bruxelles, 2003)
Chimico fisico russo naturalizzato belga, ha contribuito allo sviluppo della termodinamica con le sue teorie sulle strutture dissipative, i sistemi complessi e l’irreversibilità, la termodinamica dei sistemi complessi, la termodinamica di non equilibrio e i fenomeni irreversibili nella biologia. Ha ottenuto il Premio Nobel “per i suoi contributi alla termodinamica di non equilibrio, in particolare con la teoria delle strutture dissipative”.
biografia https://www.britannica.com/biography/Ilya-Prigogine
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1977/prigogine/facts/
lingua: inglese
1978
Peter Mitchell (Mitcham, 1920 – Bodmin, 1992)
Biochimico inglese, chiarì il meccanismo di sintesi dello ATP, in cui l’energia ottenuta dagli elementi o dalla fotosintesi viene immagazzinata e resa disponibile a tutte le cellule che la utilizzano. La teoria chemiosmotica, oggi accettata da tutti, rivoluzionò le idee correnti. La sintesi avviene attraverso la membrana dei mitocondri e di altri organelli, ed è controllata dal potenziale elettrico di membrana e dal passaggio di ioni idrogeno attraverso la membrana.
https://www.life.illinois.edu/crofts/bioph354/mitchell.html
lingua: inglese
1979: Brown e Wittig
Herbert Brown (London, 1912 – Lafayette, 2004)
Chimico statunitense, figlio di genitori ebrei emigrati in America quando era bambino. Da ragazzo ebbe difficoltà economiche, ma riuscì a frequentare la scuola e l’università, con risultati brillanti e abbreviando i tempi. Diede diversi importanti contributi in Chimica organica, di cui i più noti sono l’uso di borani nelle sintesi organiche; ad es. il Boroidruro di Sodio è uno dei più usati riducenti. Questi composti hanno reso possibili molte reazioni anche di interesse industriale e biologico.
https://www.treccani.it/enciclopedia/herbert-charles-brown_%28Enciclopedia-Italiana%29/
lingua: italiano
Georg Wittig (Berlin, 1897 – Heidelberg, 1987)
Chimico organico tedesco, combatté nella prima guerra mondiale e fu prigioniero degli Alleati; durante il nazismo, cercò, senza riuscirci, di difendere i suoi colleghi perseguitati. Fu un grande sperimentatore e teorico su molti aspetti della Chimica organica. La reazione di Wittig si basa sull’uso di iluri di fosfonio, composti contenenti un doppio legame P=C; permette di ridurre aldeidi e chetoni ad alcoli, ed è utilizzata in molti percorsi di sintesi.
https://www.treccani.it/enciclopedia/georg-wittig_%28Enciclopedia-Italiana%29/
lingua: italiano
1980: Berg, Gilbert, Sanger
Paul Berg (New York, 1926 – Stanford, 2023)
Chimico statunitense. Il Premio, con Walter Gilbert e Frederick Sanger, fu “per i suoi studi fondamentali sulla biochimica degli acidi nucleici, con particolare riguardo al DNA ricombinante”.
biografia https://www.britannica.com/biography/Paul-Berg
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1980/berg/facts/
elenco dei lavori https://profiles.nlm.nih.gov/spotlight/cd
lingua: inglese
Walter Gilbert (Boston, 1932)
Scienziato ebreo statunitense, dopo un’importante carriera in Fisica si convertì alla Biologia molecolare. Chiarì il modo di azione dello RNA messaggero nella sintesi delle proteine. Mise a punto un metodo di determinazione della sequenza dei nucleotidi nel DNA, e fu tra i promotori del progetto di mappatura completa del genoma umano. Ha proposto interpretazioni del funzionamento del DNA, anche in relazione al problema dell’origine della vita. Ha avuto parte in progetti industriali per la produzione di sostanze utili con metodi di ingegneria genetica.
https://www.treccani.it/enciclopedia/walter-gilbert_%28Enciclopedia-Italiana%29/
lingua: italiano
Frederick Sanger (Rendcombe, 1918 – Cambridge, 2013)
Chimico inglese, quarta persona nella storia ad essere premiata con due Premi Nobel. Determina per la prima volta la struttura completa di una proteina, l’insulina, con la sequenza degli aminoacidi e i legami fra le catene. Nel 1975 sviluppa il metodo, detto della terminazione di catena, per il sequenziamento delle basi, A,T,G,C, del DNA. Due anni più tardi, utilizzando questa tecnica, ottiene per la prima volta la sequenza completa di un genoma, quello del batteriofago ΦX174. Il premio, condiviso con Walter Gilbert, fu “per i loro contributi riguardanti la determinazione della sequenza delle basi negli acidi nucleici”.
biografia https://www.britannica.com/biography/Frederick-Sanger
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1980/sanger/facts/
lingua: inglese
1981: Fukui e Hoffmann
Kenichi Fukui (Nara, 1918 – Kyoto, 1998)
È stato un chimico giapponese, che ha lavorato soprattutto sul ruolo delle interazioni fra gli orbitali di frontiera nelle reazioni chimiche. Quando le molecole condividono gli elettroni più esterni, distanti dai nuclei e quindi più debolmente legati, l’orbitale HOMO (orbitale molecolare a più alta energia occupato) di una molecola può interagire con il LUMO (orbitale molecolare a più bassa energia non occupato) di un’altra, generando una nuova configurazione stabilizzata. In seguito Kenichi Fukui e Roald Hoffmann hanno dimostrato, indipendentemente l’uno dall’altro, come le proprietà di simmetria degli orbitali elettronici spieghino il decorso delle reazioni chimiche.
biografia https://www.britannica.com/biography/Fukui-Kenichi
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1981/fukui/facts/
lingua: inglese
Roald Hoffmann (Złoczów, 1937)
Chimico teorico ebreo, nato in Europa; la sua famiglia fu perseguitata dai nazisti, e nel dopoguerra i sopravvissuti emigrarono negli Stati Uniti e acquisirono la cittadinanza.
Personaggio vulcanico, di interessi e cultura estremamente ampi, Hoffmann definisce la sua materia Chimica Teorica Applicata. E’ assertore dell’unicità della cultura, in particolare della scientifica e letteraria. Ritiene l’insegnamento parte essenziale dell’attività di uno scienziato e fa divulgazione scientifica. E’ esperto di letteratura in diverse lingue. Scrive e pubblica opere di poesia. Ha lavorato, oltre che in America, in altri paesi tra cui la Russia.
La sua produzione scientifica spazia sulla struttura, gli stati eccitati e la reattività di molecole organiche e inorganiche, sullo stato solido e le superfici. Sono ben noti il Metodo di Hückel Esteso, per calcolare gli orbitali molecolari, e le Regole di Woodward-Hoffmann, per prevedere la possibilità di reazioni organiche. Sui solidi superconduttivi, rivendica l’importanza dell’approccio chimico accanto a quello fisico.
https://www.treccani.it/enciclopedia/roald-hoffmann_%28Enciclopedia-Italiana%29/
https://www.roaldhoffmann.com/
lingua: italiano inglese
1982
Aaron Klug (Želva, 1926 – Cambridge, 2018)
Biologo molecolare ebreo, nacque in Lituania, ma visse e studiò in Sud Africa, fino a trasferirsi in Inghilterra, dove svolse la maggior parte del suo lavoro. Grande teorico, si dedicò daprima alla diffrazione dei raggi X, poi allo allo sviluppo di calcolo scientifico. Ma il suo vero interesse fu la struttura di apparati biochimici. Si dedicò alla struttura dei virus, iniziando da quello del Mosaico del Tabacco. Scoprì anche struttura e funzionamento di importanti apparati subcellulari. Introdusse la tecnica della microscopia elettronica accoppiata alla diffrazione dei raggi X, oggi un potente metodo di indagine.
https://www.treccani.it/enciclopedia/aaron-klug_%28Enciclopedia-Italiana%29/
lingua: italiano
1983
Henry Taube (Neudorf, 1915 – Palo Alto, 2015)
Chimico canadese, si trasferì negli Stati Uniti per gli studi post-doc e vi rimase per tutta la vita. Studiò i complessi organometallici, specialmente le loro reazioni redox. Utilizzò tecniche di isotopi marcati per seguire il meccanismo delle reazioni. Fu uno degli autori della Teoria del Campo dei Ligandi. Chiarì che il trasferimento di elettroni fra ioni metallici complessi non avviene direttamente, ma attraverso ponti molecolari costituiti da ligandi condivisi.
https://www.treccani.it/enciclopedia/henry-taube_%28Enciclopedia-Italiana%29/
lingua: italiano
1984
Bruce Merrifield (Fort Worth, 1921 – Cresskill, 2006)
Biochimico statunitense, ha inventato il processo della sintesi proteica in fase solida, che permette la sintesi di peptidi a sequenza determinata, in modo molto più efficiente delle sintesi peptidiche tradizionali. Con la sintesi di Merrifield, il primo amminoacido della catena si lega al supporto solido, e gli amminoacidi successivi, costituenti della proteina, si legano uno ad uno attraverso l’estremità N-terminale. La sintesi avviene su un supporto polimerico di resina di polistirene clorometilato, e può essere automatizzata.
biografia https://www.britannica.com/biography/Bruce-Merrifield
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1984/merrifield/facts/
lingua: inglese
1985: Hauptman e Karle
Herbert Hauptman (Nara, 1917 – Buffalo, 2011)
Cristallografico ebreo americano, di formazione matematica, dedicò la maggior parte del suo lavoro al problema della fase nella determinazione delle strutture cristalline ai raggi X. Dalla misura dei raggi X diffratti da un cristallo nelle diverse direzioni, si potrebbe calcolare la struttura del cristallo a livello atomico; la difficoltà è che l’intensità dei raggi diffratti si può misurare, ma la fase dell’onda si perde. Hauptman fu uno dei tre sviluppatori dei metodi diretti, in cui le fasi si calcolano con una complicata elaborazione matematica probabilistica. Con questo metodo la determinazione delle precise posizioni atomiche di quasi qualsiasi sostanza cristallina è diventata una tecnica di routine.
https://www.treccani.it/enciclopedia/herbert-aaron-hauptman_%28Enciclopedia-Italiana%29/
lingua: italiano
Jerome Karle (New York, 1918 – Annandale, 2013)
Chimico-fisico ebreo americano, oltre ad alcuni lavori su altri argomenti, si dedicò soprattutto alla determinazione di strutture con tecniche di diffrazione. Col prezioso aiuto della moglie Isabella Karle, partecipò alla realizzazione dei metodi diretti per la cristallografia ai raggi X, utilizzando non solo la sua competenza chimico-fisica, ma anche un’indubbia abilità matematica. Lavorò su strutture di molecole gassose, di superfici, di molecole biologiche. Studiò la diffrazione anomala, che permette di determinare la configurazione assoluta di molecole otticamente attive.
https://www.treccani.it/enciclopedia/jerome-karle/
https://www.roaldhoffmann.com/
lingua: italiano
1986: Herschbach, Lee, Polanyi
Dudley Herschbach (San José, 1932)
Chimico fisico statunitense, ha ottenuto importanti progressi nello studio della cinetica chimica e dei meccanismi di reazione. Ha usato raffinati metodi teorici e apparecchiature innovative. La tecnica più importante è stata quella dei crossed molecular beams (raggi molecolari incrociati). Molecole gassose, in due fasci perpendicolari a velocità supersonica, si scontrano ed è possibile osservare la natura e le proprietà dei prodotti. Herschbach è stato anche un importante divulgatore e organizzatore di attività per studenti.
https://www.treccani.it/enciclopedia/dudley-robert-herschbach_%28Enciclopedia-Italiana%29/
lingua: italiano
Yuan Lee (Hsinchu, 1936)
Chimico cinese, nacque sull’isola di Taiwan e condusse i suoi studi in condizioni difficili, prima per l’occupazione giapponese, poi per la guerra mondiale e la separazione dalla Cina, come Cina Nazionalista. Emigrò negli Stati Uniti, dove proseguì gli studi e svolse la maggior parte della sua carriera scientifica. Dopo il premio Nobel, ritornò a Taiwan, dove è stato attivo sia nell’attività scientifica che in politica.
Lee è uno dei protagonisti dello studio con la tecnica dei crossed molecualr beams, raggi molecolari incrociati. Il suo ruolo si è distinto specialmente per la costruzione di macchine complesse e precise, che hanno permesso di rivelare molti particolari di ciò che avviene durante le collisioni e le reazioni tra molecole gassose.
https://www.lbl.gov/people/excellence/nobelists/yuan-t-lee/
lingua: inglese
John Polanyi (Berlin, 1929)
Chimico ebreo, di famiglia ungherese, nato in Germania, crebbe e studiò inizialmente in Inghilterra, per poi trasferirsi in Canada. Qui il suo nome fu cambiato da Polányi János, col cognome a sua volta derivato da un originale Pollacsek. Profondamente interessato al meccanismo delle reazioni chimiche, usò specialmente tecniche spettroscopiche per indagare, nelle collisioni molecolari, il comportamento esatto delle specie coinvolte, in particolare natura e proprietà del complesso attivato.
Persona di vasti interessi, Polanyi non volle che il premio Nobel fermasse la sua carriera scientifica, e continuò a svolgere ricerche e fare rilevanti progressi. Si interessò anche all’arte e alla poesia, ma soprattutto a temi etici e politici: partecipò al movimento contro le armi atomiche, sostenne il valore della ricerca indipendentemente dalle applicazioni, si battè per un ruolo politico delle Nazioni Unite, che abbia la forza per tutelare la pace e promuova l’eguaglianza sociale fra le nazioni e al loro interno.
https://www.treccani.it/enciclopedia/john-charles-polanyi_%28Enciclopedia-Italiana%29/
http://sites.utoronto.ca/jpolanyi/
lingua: italiano inglese
1987: Cram, Lehn, Pedersen
Donald Cram (Chester, 1919 – Palm Desert, 2001)
Chimico americano, ha sviluppato e ampliato la sintesi di Pedersen, espandendola in senso tridimensionale. Ha sintetizzato una serie di molecole di varie forme, che interagiscono selettivamente con altre sostanze che hanno strutture tridimensionali complementari.
E’ stato insignito del Premio Nobel “per lo sviluppo e l’utilizzo di molecole con interazioni specifiche per la struttura, con alta selettività”. Dalla motivazione: “Le reazioni chimiche spesso avvengono per l’influenza di molecole che hanno cavità e tasche, dove altri atomi e molecole si possono attaccare, per poi legarsi con altre molecole. Dopo che Charles Pedersen scoprì gli eteri corona, molecole che possono catturare atomi di definiti metalli, Donald Cram riuscì a costruire molecole con la capacità di far attaccare a sé atomi e molecole specifici. Ciò ha reso possibile preparare per via chimica dei composti che hanno notevole importanza per i processi biologici.”
biografia https://www.britannica.com/biography/Donald-J-Cram
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1987/cram/facts/
lingua: inglese
Jean-Marie Lehn (Rosheim, 1939)
Chimico francese, che ha ampliato i risultati di Pedersen nella progettazione e nella sintesi di eteri corona. Ha creato una molecola che si combina con l’acetilcolina, un importante neurotrasmettitore.
E’ stato insignito del Premio Nobel “per lo sviluppo e l’utilizzo di molecole con interazioni specifiche per la struttura, con alta selettività”.
biografia https://www.britannica.com/biography/Jean-Marie-Lehn
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1987/lehn/facts/
lingua: inglese
Charles J. Pedersen (Pusan, 1904 – Salem, 1989)
Chimico statunitense, nel 1967 ha scoperto gli eteri corona, una famiglia di molecole a forma di anello che hanno la capacità di legare in modo selettivo alcuni ioni metallici al centro della loro struttura. Da lì, poi, i cationi metallici possono essere rilasciati in composti organici, cosa che precedentemente era difficile da realizzare. E’ stato insignito del Premio Nobel “per lo sviluppo e l’utilizzo di molecole con interazioni specifiche per la struttura, con alta selettività”.
biografia in inglese https://www.britannica.com/biography/Charles-J-Pedersen
biografia in italiano https://www.treccani.it/enciclopedia/charles-j-pedersen_%28Enciclopedia-Italiana%29/
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1987/pedersen/facts/
lingua: italiano inglese
1988: Deisenhofer, Huber, Michel
Johann Deisenhofer (Zusamaltheim, 1943)
Biochimico tedesco, studiò fisica a Monaco di Baviera, ma si convertì presto alla biochimica. Si dedicò alla cristallografia delle proteine, contribuendo a farla uscire dai tempi eroici iniziali, e farla diventare una tecnica di vasto uso per lo studio delle proprietà delle proteine. Lavorò su diverse proteine, ma i risultati più importanti furono sul complesso nella membrana cellulare che permette la fotosintesi, con assorbimento della luce e la trasformazione in energia chimica. Il lavoro fu svolto a Monaco, poi in seguito Deisenhofer si trasferì negli Stati Uniti.
https://www.treccani.it/enciclopedia/johann-deisenhofer_%28Enciclopedia-Italiana%29/
lingua: italiano
Robert Huber (München, 1937)
Biochimico tedesco, studiò chimica con esponenti della grande chimica tradizionale tedesca. Si interessò subito alla cristallografia di sostanze naturali, ottenendo diversi risultati su composti attivi in biochimica. Quest’interesse lo condusse inevitabilmente alla cristallografia delle proteine. Dopo i risultati pionieristici sulla mioglobina ottenuti da Kendrew e Perutz in Inghilterra, Huber sviluppò uno dei più importanti laboratori al mondo, che diede risultati su molte proteine, fra cui l’inibitore della tripsina, poi diventato un oggetto classico per lo sviluppo di nuove tecniche biochimiche. Nel terzetto che ottenne il Nobel per i risultati sulle proteine della fotosintesi, Huber era il più anziano e il maestro; fu lui a reclutare Deisenhofer e Michel.
https://www.treccani.it/enciclopedia/robert-huber_%28Enciclopedia-Italiana%29/
lingua: italiano
Hartmut Michel (Ludwigsburg, 1948)
Biochimico tedesco, si dedicò soprattutto alla struttura e funzione delle proteine. Fu estremamente abile nel produrre cristalli di buona qualità, che poi usò per determinare la struttura ai raggi X. Fra questi, ottenne ottimi cristalli del complesso della fotosintesi, che portò al gruppo guidato da Huber, e questa preparazione fu il suo contributo più importante al lavoro. In seguito, Michel si interessò a diverse altre teniche, alternative alla cristallografia, per la Biologia molecolare.
https://www.treccani.it/enciclopedia/hartmut-michel_%28Enciclopedia-Italiana%29/
lingua: italiano
1989: Altman e Cech
Sidney Altman (Montreal, 1939 – Rockleigh, 2022)
Biologo molecolare canadese, figlio di immigrati ebrei da Polonia e Ucraina, studiò e visse negli Stati Uniti. Frequentò le istituzioni di ricerca più prestigiose: laureato all’MIT, poi Columbia, Univ. del Colorado, Harvard, il Laboratorio di Biologia Molecolare di Cambridge in Inghilterra, Univ. di Yale. Dopo un inizio in Fisica nucleare, si convertì alla Biologia e in particolare allo studio degli acidi nucleici. Passa alla storia per la scoperta che esistono molecole di RNA cha fungono da enzimi, cioè permettono e controllano reazioni biochimiche. Questo ruppe un dogma saldamente affermato, che gli enzimi sono sempre proteine. La scoperta fu a lungo contrastata e rifiutata, ma ha cambiato la nostra visione sulla natura della vita.
https://www.pnas.org/doi/10.1073/pnas.2211692119
lingua: inglese
Thomas R. Cech (Chicago, 1947)
Biologo molecolare statunitense, di famiglia di origine ceca. Attirato fin da ragazzo dai problemi scientifici, trovò, nello studio della replicazione e del funzionamento degli acidi nucleici, un campo in cui l’attività sperimentale si incontra continuamente con l’interpretazione teorica. Studiando il funzionamento del tRNA, scoprì che alcuni stadi sono catalizzati dallo stesso RNA, senza bisogno di enzimi proteici. Altre importanti scoperte furono sui telomeri, le estremità dei cromosomi legate al cancro e all’invecchiamento.
https://www.stoccolmaaroma.it/thomas-cech-nobel-rivoluzionato-genetica-molecolare/
lingua: italiano
1990
Elias Corey (Methuen, 1928)
Chimico statunitense, di una famiglia libanese cristiana, fuggita in USA per sottrarsi al dominio turco. Ebbe una carriera brillante, dedicandosi a una quantità di sintesi organiche e metallorganiche, e sviluppando nel tempo un vasto gruppo di ricerca dove passarono centinaia di ricercatori. Corey cercò sempre di razionalizzare i metodi di sintesi, e propose diversi metodi e ricette. Non si limitò a qualche particolare classe di composti, ma cercò di coprire tutti i rami della chimica, sintetizzando sia composti nuovi, sia composti naturali. La somma della sua sapienza resta il trattato di analisi retrosintetica, col metodo per sintetizzare molecole complesse partendo non dai composti già disponibili, ma partendo dalla molecola obiettivo, e costruendo una catena di precursori sempre più semplici, fino ad arrivare a composti disponibili o preparabili con metodi noti.
La carriera di Corey non è priva di ombre: da polemiche con colleghi sulla priorità di alcune scoperte, al suicidio di tre dei suoi allievi, con l’accusa di essere trattati male.
https://www.treccani.it/enciclopedia/elias-james-corey_%28Enciclopedia-Italiana%29/
lingua: italiano
1991
Richard Ernst (Winterthur, 1933 – Winterthur, 2021)
Chimico svizzero, è una figura chiave per lo sviluppo della Risonanza Magnatica Nucleare (NMR), a cui lavorò tutta la vita. Scoperta da poco, la NMR era una tecnica poco usata, per le notevoli difficoltà che presentava. Ernst, lavorando prima nell’industria in America e poi al Politecnico di Zurigo, sviluppò la teoria, migliorò le apparecchiature in maniera essenziale, e introdusse metodi di calcolo, tutte cose che hanno trasformato lo NMR in una tecnica fra le più usate per indagare le strutture chimiche, e anche per per produrre immagini mediche.
https://www.treccani.it/enciclopedia/richard-r-ernst_%28Enciclopedia-Italiana%29/
lingua: italiano
1992
Rudolph Marcus (Montréal, 1923)
Chimico canadese naturalizzato statunitense, professore emerito al Caltech. Ha proposto una teoria (teoria di Marcus) per spiegare fenomeni diversi e fondamentali come la fotosintesi, il metabolismo cellulare e la corrosione. È stato insignito del Premio “per i suoi contributi alla teoria delle reazioni di trasferimento di elettroni nei sistemi chimici”.
biografia https://www.britannica.com/biography/Rudolph-A-Marcus
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1992/marcus/facts/
lingua: inglese
1993: Mullis e Smith
Kary Mullis (Lenoir, 1944 – Newport Beach, 2019)
Chimico statunitense, è l’inventore della Polymerase Chain Reaction (PCR, Reazione a Catena della Polimerasi), che permette di ricopiare il DNA molte volte, per cui da quantità piccolissime si possono ottenere quantità notevoli identiche, con la stessa sequenza. Questa tecnica è diventata fondamentale per gli studi e le applicazioni del DNA.
Mullis rappresenta una figura bizzarra nel mondo dei Premi Nobel. Cresciuto nei tempi della contestazione all’Università di California, ha avuto quattro mogli e diverse relazioni. Ha contestato molte certezze della scienza, come il cambiamento climatico, il buco dell’ozono, la causa dell’AIDS. Ha fatto uso di droghe e ha sostenuto l’astrologia. Ha ottenuto scarsi vantaggi economici dal brevetto per la PCR, che invece è stato venduto ad alto prezzo. La priorità della sua scoperta è stata discussa. Ha tentato di inventare nuove tecniche in immunologia, con risultati limitati.
https://www.microbiologiaitalia.it/guru-della-microbiologia/kary-mullis-il-padre-della-pcr/
lingua: italiano
Michael Smith (Blackpool, 1932 – Vancouver, 2000)
Biologo molecolare inglese, dopo il dottorato si trasferì in Canada e vi rimase. Iniziò sviluppando sintesi organiche, e rapidamente si interessò soprattutto a nucleotidi e acidi nucleici. Erano gli anni in cui la Chimica si affermava nettamente nella ricerca biologica, e Smith divenne uno dei padri della moderna Ingegneria Genetica. Sviluppò una tecnica per costruire mutazioni artificiali, che permette di far produrre a organismi proteine disegnate dai ricercatori. La tecnica è oggi centrale sia nelle ricerche mediche, per correggere o modificare il genoma, sia nell’industria, per produrre proteine a scelta. Ad esempio, la ricerca di Smith permise di far produrre ai liviti, in laboratorio, l’insulina umana, oggi un importantissimo prodotto farmaceutico.
https://healthresearchbc.ca/about/dr-michael-smith/
lingua: inglese
1994
George Olah (Budapest, 1927 – Los Angeles, 2017)
È stato un chimico ungherese naturalizzato statunitense. Ha compiuti importanti ricerche sui carbocationi, avvalendosi del cosiddetto “acido magico”, un superacido di sua invenzione ottenuto miscelando pentafluoruro di antimonio con acido fluorosolforico. I carbocationi sono specie chimiche cariche elettricamente in cui la carica positiva è su un atomo di carbonio. Svolgono un ruolo importante come stadi intermedi in alcune reazioni chimiche e hanno una durata di vita molto breve. George Olah, usando acidi molto forti, produsse carbocationi in soluzione con una durata di vita abbastanza lunga da poter essere studiati. È stato insignito del Premio “per il suo contributo alla chimica dei carbocationi”.
biografia https://www.britannica.com/biography/George-A-Olah
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1994/olah/facts/
lingua: inglese
1995: Crutzen, Molina, Rowland
Paul Crutzen (Amsterdam, 1933 – Mainz, 2021)
Scienziato olandese, svolse i suoi primi studi fra gravi difficoltà per la seconda guerra mondiale e l’occupazione nazista. Lavorò in diversi paesi, fra cui fu importante la Svezia, dove arrivò quasi per caso alla metorologia, come programmatore di modelli matematici, e con scarse conoscenze di Chimica. Il suo interesse si spostò poi nettamente sulla composizione dell’atmosfera e i processi chimici che vi avvengono. Scoprì la diminuzione nella stratosfera dell’ozono, gas importante per l’ambiente perché scherma dai pericolosi raggi UV. Capì che questo era dovuto alla produzione di ossidi di azoto, che catalizzano la trasformazione dell’ozono a ossigeno normale. Il fenomeno produce anche il buco dell’ozono, con la sua drastica diminuzione sopra l’Antartico. Si interessò sempre dei problemi ambientali e di clima, sia come scienziato sia come consigliere e attivista politico. Inventò il termine Antropocene, che indica l’epoca attuale, dove l’opera dell’uomo è largamente responsabile dei cambiamenti ambientali.
https://www.treccani.it/enciclopedia/paul-crutzen_%28Enciclopedia-Italiana%29/
lingua: italiano
Mario Molina (Ciudad de México, 1943 – Ciudad de México, 2020)
Chimico messicano, il suo interesse per la Chimica era evidente fin da bambino. Dopo essersi laureato in Messico, si trasferì negli Stati Uniti, dove svolse quasi tutta la sua carriera. La scoperta più importante è che il Freon, gas costituito da clorofluorocarburi (CFC), molto usato nelle bombolette spray e nelle serpentine dei frigoriferi, non è inerte come si pensava, ma distrugge l’ozono nella stratosfera, eliminando così lo schermo per i raggi UV, e producendo il buco dell’ozono. Molina si attivò rapidamente per mettere in guardia dal periodo, e fu determinante per l’approvazione del Protocollo di Montreal che nel 1987 mise al bando i CFC. Il protocollo è un grande successo delle direttive ambientaliste ONU, è stato accettato da tutto il mondo, e lo strato di ozono si sta ricostituendo. Molina continuò per il resto della vita a occuparsi di problemi ambientali, sia sotto l’aspetto scientifico che sotto quello legislativo.
https://www.ohga.it/se-ci-preoccupiamo-del-buco-dellozono-lo-dobbiamo-a-mario-molina-scopri-chi-era-il-nobel-per-la-chimica-del-1995/
lingua: italiano
Frank Sherwood Rowland (Delaware, 1927 – Corona del Mar, 2012)
Chimico statunitense, dapprima lavorò estesamente in radiochimica, poi si volse alla chimica dell’atmosfera. Iniziò un progetto specifico sul destino dei clorofluorocarburi (CFC) rilasciati nell’atmosfera. Insieme al suo brillante studente Mario Molina, scoprì che questi prodotti sono presenti solo in tracce, e questo richiede raffinate tecniche analitiche per rilevarli. Si mescolano rapidamente e sono diffusi, pur in tracce, in tutto il mondo. Sono stabili, perché il legame C-F è difficile da rompere. Rowland e Molina scoprirono però che arrivano anche nella stratosfera, dove le radiazioni più energiche rompono i legami e formano radicali, che poi reagiscono con l’ozono. Rowland pubblicò un lavoro in cui sosteneva la necessità di proibire i CFC, ma fu violentemente attaccato dalle industrie interessate. Per tutto il resto della vita continuò a fare raffinate ricerche sulla Chimica dell’atmosfera, e ritenne suo dovere segnalare ogni scoperta che rivela problemi ambientali.
https://royalsocietypublishing.org/doi/10.1098/rsbm.2019.0032
lingua: inglese
1996: Curl, Kroto, Smalley
Robert Curl (Alice, 1933 – Houston, 2021)
Chimico statunitense, mostrò fin da bambino interesse per la Chimica, che poi studiò in diverse Università, e di cui fu professore per tutta la vita in USA. La sua scoperta più famosa sono i fullereni, molecole composte di soli atomi di Carbonio organizzati in forma sferica. Il più famoso è composto di 60 atomi. Curl non cercava specificamente molecole di questo tipo, ma le ottenne quasi per caso, nell’ambito di una lunga attività da lui diretta, dedicata alla spettroscopia e all’irradiazione di materiali di carbonio. I fullereni sono un’importante tappa nello studio dei nanomateriali. Le strutture sferiche possono essere più stabili se contengono un atomo di metallo all’interno. Il carbonio può avere altre forme, come nanotubi e grafene.
https://www.treccani.it/enciclopedia/curl-robert-floyd-jr_%28Enciclopedia-Italiana%29/
lingua: italiano
Harold Kroto (Wisbech, 1939 – Lewes, 2016)
Chimico ebreo, nacque e crebbe in Inghilterra, dove i genitori tedeschi erano fuggiti dalle persecuzioni naziste. Interessato a molecole ricche di carbonio come i poliacetileni, anche in relazione alla chimica nello spazio interstellare, fu lui a coinvolgere il gruppo di ricerca texano nella produzione di tali composti per irradiazione di materiali carboniosi. I risultati andarono molto oltre le previsioni, con la scoperta dei fullereni, il più abbondante di 60 atomi di C, ma anche di altri, fra cui quello con 70 atomi, e richiesero una forte estensione del progetto, inizialmente molto limitato. Le strutture furono oscure all’inizio, e buona parte dell’attività negli anni successivi fu di chiarirle, soprattutto con tecniche spettroscopiche; in questo lavoro i partecipanti furono molti di più di quelli legati direttamente al Premio Nobel.
Harold Kroto svolse gran parte del suo lavoro in Inghilterra, ma ebbe un importante periodo di formazione in Canada; per il lavoro sui fullereni fece a lungo il pendolare col Texas; alla fine della carriera tenne un posto all’Università della Florida. Fu una figura brillante, con idee precise e determinato nel sostenerle. Ateo conclamato, riteneva dannose tutte le religioni, specie per l’influenza negativa sullo spirito critico dei giovani. Fu sostenitore della libertà della ricerca scientifica e dell’importanza della ricerca fondamentale rispetto a quella applicata, e criticò i criteri di finanziamento. Si batté per la libertà e i diritti civili, sostenendo in particolare Amnesty International. Si dedicò con impegno all’educazione dei giovani, creò e promosse librerie di filmati scientifici di alta qualità, visitò un gran numero di paesi per incontri con studenti di ogni età.
https://www.treccani.it/enciclopedia/sir-harold-walter-kroto_%28Enciclopedia-Italiana%29/
lingua: italiano
Richard E. Smalley (Akron, 1943 – Houston, 2005)
Chimico statunitense, apprese l’interesse per le scienze dalla madre, ancora studentessa quando lui era bambino. Si interessò della produzione e dello studio di molecole prodotte con raggi laser supersonici a impulsi, mostrando grande abilità sperimentale nella costruzione di complicate apparecchiature. La proposta di Harold Kroto di usare i suoi apparecchi per bombardare carbone solido per ottenere molecole a molti atomi di carbonio simili a quelle studiate in astrofisica, provocò resistenza perché interferiva con altri studi a cui l’apparecchio era dedicato. Quando però l’esperimento fu fatto, i risultati furono spettacolari, con la scoperta dei fullereni. In seguito il lavoro si orientò nettamente verso le nanotecnologie, in particolare i nanotubi di carbonio, che Smalley capì che avrebbero avuto enorme importanza nelprossimo futuro. Richard Smalley si interessò dei problemi dell’Uomo e della Terra in generale, cercando di individuare le direzioni in cui lavorare, a cominciare dall’energia, le risorse di acqua e cibo, l’emergenza climatica.
http://www.nasonline.org/publications/biographical-memoirs/memoir-pdfs/smalley-richard.pdf
lingua: inglese
1997: Boyer, Walker, Skou
Paul Boyer (Provo, 1918 – Los Angeles, 2018)
Biochimico statunitense, formulò il meccanismo con cui viene prodotto lo ATP da tutti i viventi. Tutti i viventi usano lo ATP come fonte di energia per i processi vitali, e lo rigenerano, con un meccanismo complicato, quando acquistano energia, per es. con la fotosintesi o l’alimentazione. Sebbene la ricerca di Boyer sia stata di base, egli ha avuto grande interesse per le applicazioni, soprattutto mediche. Boyer si batté contro l’invadenza della religione, e per la diffusione di una cultura ambientale.
https://www.treccani.it/enciclopedia/paul-delos-boyer_%28Enciclopedia-Italiana%29/
lingua: italiano
John Walker (Halifax, 1941)
Biochimico inglese, ha lavorato nel prestigioso Laboratorio di Biologia Molecolare di Cambridge, dove sono state fatte le più importanti scoperte strutturali di biochimica. Ottenne la struttura ai raggi X della ATP-sintasi, l’enzima che catalizza la sintesi dello ATP con energia disponibile da altre fonti, dimostrando in modo definitivo la correttezza del complesso meccanismo formulato da Paul Boyer.
https://www.britannica.com/biography/John-Walker
lingua: inglese
Jens Skou (Lemvig, 1918 – Aarhus, 2018)
Biochimico danese, si laureò in Medicina ed esercitò la professione, per poi passare alla ricerca in Fisiologia. Il suo interesse, come per tutto il gruppo in cui lavorava, era la pompa sodio-potassio. Il potassio all’interno delle cellule deve essere in concentrazione più alta che all’esterno, mentre per il sodio la concentrazione all’interno deve essere più bassa che all’esterno. Questo richiede una pompa che trascini questi ioni attraverso la membrana cellulare, in direzione opposta a quella spontanea da alta a bassa concentrazione. La pompa richiede energia, fornita dallo ATP. Skou individuò l’enzima che effettua il trasporto, interagendo con sodio, potassio e ATP, e ne chiarì il meccanismo.
https://www.treccani.it/enciclopedia/jens-christian-skou_%28Dizionario-di-Medicina%29/
lingua: italiano
1998: Kohn e Pople
Walter Kohn (Vienna, 1923 – Santa Barbara, 2016)
Fisico teorico ebreo, nacque in Austria ed ebbe un’infanzia e una vita difficile fino al completamento degli studi. Vittima del nazismo, vide morire i genitori, molti parenti, insegnanti e amici. Fu portato in Inghilterra con un programma di salvataggio per i bambini, ma anche qui fu trattato come nemico, e lo stesso avvenne quando fu trasferito in Canada e negli Stati Uniti. I suoi studi furono irregolari e pieni di lacune. Ebbe a che fare con le attività di guerra di Canada e USA. Acquistò la cittadinanza canadese e poi quella USA. Passata la guerra, lavorò in paesi Europei e in Canada, fino a trasferirsi definitivamente degli Stati Uniti, dove divenne un importante esponente dei movimenti degli scienziati per la pace.
Si interessò a molti problemi sulla descrizione quanto-meccanica degli elettroni in diversi sistemi. Il suo rigore lo portò a riconoscere e criticare le insufficienze nella sua preparazione, che non gli impedirono di ottenere risultati starordinari. Molte equazioni e metodi, oggi largamente usati in diversi campi, portanto il suo nome. Fra i più importanti, in particolare per la Chimica, c’è la teoria del funzionale della densità (DFT, density-functional theory). Questa permette di indagare il comportamento degli elettroni considerando solo la distribuzione della densità elettronica, senza calcolare la funzione d’onda esatta. E’ una delle approssimazioni più usate, e permette di trattare strutture complesse che altrimenti sarebbero intrattabili.
https://www.meteoweb.eu/2016/04/walter-kohn/674027/
lingua: italiano
John Pople (Burnham-on-Sea, 1925 – Chicago, 2004)
Matematico e chimico teorico inglese, ha progettato il programma per computer “Gaussian”, per eseguire calcoli quantomeccanici in grado di effettuare stime teoriche rapide e accurate delle proprietà delle molecole. La motivazione del premio è “per lo sviluppo di metodi computazionali nella chimica quantistica”
biografia https://www.britannica.com/biography/John-Pople
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/1998/pople/biographical/
lingua: inglese
1999
Ahmed Zewail (Damanhur, 1946 – Pasadena, 2016)
Chimico egiziano, ebbe fin da ragazzo interesse per la scienza e ottimi risultati a scuola. Si trasferì negli Stati Uniti per completare gli studi universitari e vi rimase definitivamente, per le grandi opportunità che trovava rispetto al suo paese. Il suo lavoro riguarda principalmente le reazioni molto veloci, per cui fondò la femtochimica, cioè lo studio degli intermedi e stati eccitati di durata brevissima, dell’ordine dei femtosecondi. Questi progressi sono possibili con l’uso di moderni laser velocissimi.
Pur diventato americano, Zewail restò sempre legato all’Egitto e ai paesi mediorientali in genere. Fu delegato ai primi incontri sulla Scienza fra USA e mondo islamico. Rifiutò di entrare in politica, ma svolse opera di mediazione nei contrasti di regime in Egitto. Fondò al Cairo la Città della Scienza e della Tecnologia, centro scientifico con ampia autonomia.
https://ilbolive.unipd.it/it/ahmed-zewail-visionario-egiziano
lingua: italiano
2000: Heeger, MacDiarmid, Shirakawa
Alan Heeger (Sioux City, 1936)
Fisico ebreo statunitense, si dedicò dall’inizio della sua carriera a problemi di stato solido, e si interessò rapidamente ai primi articoli su polimeri con conducibilità elettrica. Abile nel cercare collaborazioni, ottenne i primi successi col poliacetilene, polimero conduttore per la catena fatta di doppi legami coniugati. La conducibilità del poliacetilene aumenta con l’aggiunta di opportuni droganti. Oltre a sviluppare la ricerca, Heeger tentò di portare questi nuovi prodotti al successo commerciale.
https://www.treccani.it/enciclopedia/alan-heeger_%28Lessico-del-XXI-Secolo%29/
lingua: italiano
Alan MacDiarmid (Masterton, 1927 – Drexel Hill, 2007)
Chimico neozelandese, trasferito negli Stati Uniti. E’ uno dei tre scopritori dei polimeri conduttori, scoperta che avvenne con stretta collaborazione fra i tre. Il contributo di MacDiarmid fu inizialmente la preparazione del polimero inorganico fatto di atomi S e N alternati, e l’effetto del drogaggio sulla sua conducibilità. In seguito fu centrale nello sviluppo del poliacetilene, il prodotto più importante. Il poliacetilene ha una struttura che dipende dallo stato cis o trans dei legami, ed è anch’esso sensibile al drogaggio.
https://www.treccani.it/enciclopedia/alan-graham-macdiarmid_%28Lessico-del-XXI-Secolo%29/
lingua: italiano
Hideki Shirakawa (Tokyo, 1936)
Chimico giapponese, del gruppo che studiò i polimeri conduttori era l’unico a provenire dalla Chimica dei Polimeri. Fu lui a preparare il poliacetilene, che poi presentò agli altri e su cui insieme studiarono la conduttività. Di questo polimero ottenne anche un campione con le molecole orientate parallelamente.
https://www.treccani.it/enciclopedia/hideki-shirakawa/
lingua: italiano
2001: Knowles, Noyori, Sharpless
William Knowles (Taunton, 1917 – Chesterfield, 2012)
Chimico statunitense, si interessò alle sintesi organiche, in particolare per la preparazione di farmaci. Durante la seconda guerra mondiale, come molti scienziati americani, lavorò a progetti di interesse militare. Se un composto è otticamente attivo, l’azione biologica delle due forme speculari è completamente diversa. Per preparare un farmaco, bisogna sintetizzare solo la forma giusta. Per avere un solo enantiomero, una via possibile è una sintesi biochimica. Se invece da un composto simmetrico si ottiene per idrogenazione uno attivo, di solito si ottiene il racemo, miscela equimolecolare delle due forme. Se però si usa un catalizzatore asimmetrico, questo può formare solo o in prevalenza una delle due forme. Knowles sviluppò catalizzatori metallici con ligandi chirali, che ottengono quest’effetto.
https://www.treccani.it/enciclopedia/william-standish-knowles_%28Lessico-del-XXI-Secolo%29/
lingua: italiano
Ryoji Noyori (Kobe, 1938)
Chimico giapponese, appassionato di Chimica fin da giovane, la studiò con successo nonostante le difficoltà del Giappone nel dopoguerra. Il suo campo sono le sintesi organiche con catalizzatori organometallici, con forte interesse per le reazioni e le strutture asimmetriche. Appreso in gioventù delle idrogenazioni asimmetriche, le sviluppò sostanzialmente, usando anche metalli diversi ed estendendole a reazioni diverse, sempre con occhio attento all’utilità pratica di composti naturali e farmaceutici, e ai problemi di produzione industriale. E’ attivo nei movimenti per la Chimica verde e per il ruolo sociale della ricerca scientifica.
https://www.treccani.it/enciclopedia/ryoji-noyori_%28Lessico-del-XXI-Secolo%29/
lingua: italiano
Barry Sharpless (Philadelphia, 1941)
Chimico statunitense, professore di chimica allo Scripps Research Institute di San Diego. Ha vinto due volte il premio Nobel per la chimica, nel 2001 e nel 2022. Nel 2001 lo ebbe per “il suo lavoro sulle reazioni di ossidazione con catalisi chirale”.
curriculum https://www.scripps.edu/sharpless/cv.html
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/2001/sharpless/facts
lingua: inglese
2002: Fenn, Tanaka, Wüthrich
John Fenn (New York, 1917 – Richmond, 2010)
Chimico statunitense, svolse la sua carriera nell’università e nell’industria. Interessato dapprima alla struttura delle fiamme, sviluppò tecniche di raggi molecolari per studiare le reazioni in quest’ambiente. Queste esperienze gli furono poi utili per lavorare nella spettrometria di massa, in particolare per la produzione di ioni. Inventò e brevettò la ionizzazione con electrospray, che permette di ottenere ioni di elevato peso molecolare, anche di proteine, ed è oggi usata per la spettroscopia di massa delle proteine. Questo brevetto fu rivendicato dalla Università di Yale, dove Fenn aveva svolto la maggior parte dello studio, e il giudice diede ragione all’Università.
https://www.treccani.it/enciclopedia/john-b-fenn/
lingua: italiano
Koichi Tanaka (Toyama, 1959)
Ingegnere giapponese di apparecchiature elettriche, rimase orfano poco dopo la nascita e fu allevato dagli zii come un figlio. Laureato in ingegneria, ha lavorato nell’industria a produrre apparecchi elettrici per la ricerca scientifica, in particolare alla produzione di ioni per la spettrometria di massa. Gli ioni sono preparati di solito per vaporizzazione del campione con un raggio laser, ma se la molecola è grande, l’irradiazione porta anche alla sua rottura. Tanaka, nel corso di studi per estendere il metodo a pesi molecolari più alti, mise a punto la tecnica di soft laser decomposition, in cui il campione è immerso in una matrice di polvere metallica e glicerolo. Tanaka racconta che l’idea iniziale venne da un errore nella preparazione della matrice, seguito però da un’attenta osservazione dei risultati imprevisti. Il metodo permette di produrre ioni di elevato peso molecolare, anche di intere molecole proteiche, ed è simile al MALDI, anch’esso molto usato, a cui però non è mai stato riconosciuto un premio Nobel, e che solo più tardi è stato applicato alle proteine.
https://www.treccani.it/enciclopedia/koichi-tanaka_%28Lessico-del-XXI-Secolo%29/
lingua: italiano
Kurt Wüthrich (Aarberg, 1938)
Chimico svizzero, ha dato contributi fondamentali allo sviluppo dello NMR per le proteine. Lo NMR si affermò negli anni 1960 come tecnica capace di fornire importanti informazioni strutturali, ma la sua applicazione era limitata a molecole piccole, perché gli spettri di grandi molecole come le proteine erano troppo complicati per essere interpretabili. Si cominciava invece ad avere la struttura dettagliata di proteine allo stato solido, con la diffrazione dei raggi X. Sfruttando anche gli importanti progressi tecnici delle apparecchiature NMR, Wüthrich riuscì ad avere la struttura di molecole sempre più grandi, fino alle proteine, in soluzione, con precisione simile a quella coi raggi X.
Appassionato di sport oltre che di scienza, ha continuato a praticarlo e studiarlo fino ad età avanzata. Si è molto adoperato nelle istituzioni per ricerca, come lo IUPAB. Ha avuto un ruolo importante nell’ottenere la partecipazione della Cina a queste istituzioni scientifiche.
https://www.swissinfo.ch/ita/2002–uno-svizzero-tra-i-premi-nobel/3037136
lingua: italiano
2003: Agre e MacKinnon
Peter Agre (Northfield, 1949)
Medico statunitense, molto legato alle origini scandinave della sua famiglia. Pur esercitando la professione, si è interessato alla biochimica, specie di proteine di membrana, per scoprire le cause di diverse malattie. La sua scoperta più importante è quella delle proteine che regolano il passaggio dell’acqua dentro e fuori la cellula. La prima fu chiamata aquaporina, poi si è chiarito che esiste un’intera famiglia di aquaporine. Oltre al valore di questa scoperta per comprendere i meccanismi biologici fondamentali, essa si è dimostrata utile per combattere diverse malattie, fra cui la malaria.
La figura di Agre si caratterizza per una grande apertura scientifica. Ha sempre reso pubbliche le sue scoperte e si è adoperato, anche a capo di istituzioni, per la cooperazione internazionale a scopi pacifici tra tutti i paesi del mondo. Nessuno più di lui ha avuto modo di visitare le istituzioni scientifiche di tutti i paesi, compresi quelli più avversati dagli Stati Uniti.
https://euresis.org/2008/10/ho-vinto-il-premio-nobel-con-il-rubinetto-del-rene/
lingua: italiano
Roderick MacKinnon (Burlington, 1956)
Biofisico statunitense, mostrò fin da piccolo un grande interesse per la scienza, intesa soprattutto come trovare risposte. Dopo avere studiato a lungo i canali ionici delle cellule con metodi tradizionali, si rese conto che aveva bisogno di trovare una descrizione del loro funzionamento, e questo si poteva fare solo a livello atomico. La tecnica più potente per descrivere in dettaglio le proteine è la diffrazione dei raggi X da cristalli. MacKinnon studiò e divenne esperto di questa tecnica, nuova ma ormai affermata, e la applicò ai canali per il passaggio dello ione potassio. Era difficile spiegare come un canale permettesse il passaggio del potassio ma non del sodio, che è simile chimicamente ma più piccolo. La struttura determinata fornisce una chiara spiegazione del meccanismo e della selettività.
https://irp.nih.gov/catalyst/26/1/nobel-laureate-roderick-mackinnon-describes-how-ion-channels-work
lingua: inglese
2004: Ciechanover, Hershko, Rose
Aaron Ciechanover (Haifa, 1947)
Biochimico israeliano, fervente sionista, mostrò fin da bambino una spiccata inclinazione per la biologia. Laureato in medicina, per qualche tempo esercitò la professione e svolse il lungo servizio militare israeliano. Poi rapidamente si convinse che il suo interesse, più che per la cura dei pazienti, era per lo studio della fisiologia in laboratorio, anche, ma non solo, per la possibilità di trovare rimedi a molte malattie. Il principale oggetto di ricerca è stato la degradazione delle proteine che devono essere eliminate dalle cellule. Una speciale proteina, la ubiquitina, è deputata a questo scopo. Essa si attacca alle proteine da eliminare, con funzione di segnalazione per farle entrare in un meccanismo complesso, studiato da Ciechanover, che vede l’azione di diversi enzimi.
https://www.comune.brescia.it/sites/default/files/2023-07/Conclusione%20Salute%20in%20Comune%20%287lug23%29%20-%20Biografia%20Aaron%20Ciechanover.pdf
lingua: italiano
Avram Hershko (Karcag, 1937)
Biochimico ebreo ungherese, subì da bambino le persecuzioni dei nazisti (ma anche dei sovietici). Fu ai lavori forzati in un lager tedesco, insieme ad altri membri della famiglia, di cui pochi sopravvissero. Dopo la guerra la famiglia emigrò in Israele, dove Avram Hershko studiò e svolse la sua ricerca, con frequenti e fruttuosi periodi negli Stati Uniti. Laureato in Medicina, lavorò sempre nella Biochimica. Uno dei suoi studenti è Aaron Ciechanover, che condivise il Premio Nobel. L’argomento delle ricerche è la degradazione delle proteine, che inizia col legame con la ubiquitina, e prosegue con l’azione di un complesso sistema enzimatico.
https://www.treccani.it/enciclopedia/avram-hershko/
lingua: italiano
Irwin Rose (Brooklyn, 1926 – Deerfield, 2015)
Biochimico ebreo statunitense, era il più anziano dei tre vincitori del Nobel 2004. I tre svosero il lavoro essenzialmente in comune, ma Rose era l’unico ad avere una lunga precedente carriera in enzimologia, in cui si era occupato di molti problemi, spesso di tipo stereochimico, e spesso usando tecniche di composti marcati con isotopi. Rose aveva già svolto ricerche sulla ubiquitina prima di incontrare Hershko e Ciechanover, ma non aveva mai pubblicato risultati, perché gli sembrava prematuro. La sua grande esperienza e il suo spirito critico furono determinanti per portare la collaborazione al successo e al premio Nobel.
https://www.nature.com/articles/523532a
lingua: inglese
2005: Chauvin, Grubbs, Schrock
Yves Chauvin (Menen, 1930 – Tours, 2015)
Chimico organico belga, ma di famiglia francese, trascorse quasi tutta la vita in Francia. Si interessò di catalizzatori metallici, quasi sempre industriali, divenendo l’autorità in Francia per la catalisi omogenea a base di metalli. I processi da lui messi a punto sono applicati nell’industria per la produzione di grandi quantità di prodotti. In questo campo, chiarì il meccanismo delle reazioni di metatesi. Il termine significa spostamento: reagenti con doppi legami e sostituenti diversi scambiano questi sostituenti da una molecola all’altra, sotto il controllo di complessi metallici.
https://www.treccani.it/enciclopedia/yves-chauvin_%28Lessico-del-XXI-Secolo%29/
lingua: italiano
Robert Grubbs (Possum Trot, 1942 – Duarte, 2021)
Chimico organico statunitense, dedicò tutta la vita allo studio dei catalizzatori organometallici per reazioni organiche. In particolare per la reazione di metatesi, in cui, partendo da olefine, alcuni sostituenti sono trasferiti da una molecola all’altra. Il meccanismo della reazione era stato stabilitito anni prima da Chauvin, ma mancava un catalizzatore efficace, stabile e capace di utilizzo industriale. Grubbs puntò soprattutto sui complessi di rutenio, ottenendo varie generazioni di ottimi catalizzatori che furono e sono ampiamente utilizzati. I catalizzatori servono, fra l’altro, per le polimerizzazioni, e Grubbs preparò importanti classi di polimeri, fra cui ricordiamo i polimeri viventi, in cui le catene non smettono di crescere se non per esaurimento del monomero, e mantengono i centri attivi. Nella vita pratica, Grubbs partecipò alla formazione di imprese per commercializzare i catalizzatori. Un altro importante interesse è per la chimica verde, che usa metodi di sintesi che non producono sottoprodotti dannosi e rispettano l’ambiente e la salute.
http://www.nasonline.org/publications/biographical-memoirs/memoir-pdfs/grubbs-robert.pdf
lingua: inglese
Richard Schrock (Berne, IN, 1945)
Chimico statunitense, sviluppò fin da bambino la passione per la Chimica, allestendo e usando un laboratorio in casa che andava ben oltre un gioco. Si interessa per tutta la vita di sintesi e proprietà catalitiche di complessi metallorganici. Questo lo ha portato alle reazioni di metatesi, in cui sostituenti di olefine passano da una molecola all’altra sotto il controllo di catalizzatori metallici. Il meccanismo della reazione era stato chiarito da Chauvin, ma Schrock ottenne i primi catalizzatori effettivamente usabili, a base di molibdeno e poi di altri metalli. Arrivò a costituire una società per la vendita e l’uso industriale di questi catalizzatori, che però si rivelarono troppo instabili e sono stati sostituiti con quelli ottenuti da Grubbs. Si è anche interessato a un problema diverso: catalizzatori per la riduzione dell’azoto elementare a formare ammoniaca. I processi studiati da Schrock sono importanti anche per lo sviluppo della chimica verde.
https://mediatheque.lindau-nobel.org/laureates/schrock/cv
lingua: inglese
2006
Roger Kornberg (St. Louis, 1947)
Biochimico ebreo statunitense, figlio del premio Nobel in Medicina Arthur Kornberg. Lavorò alcuni anni nel Laboratorio di Biologia Molecolare (LMB) di Cambridge in Inghilterra, a studiare la struttura della cromatina, complesso di DNA e istoni. Tornato negli Stati Uniti, continuò il lavoro sul meccanismo della trascrizione, in cui, dai geni codificati nel DNA nella cromatina, si sintetizza lo RNA che servirà per produrre le proteine. Il problema, estremamente difficile, risultò affrontabile usando il lievito, che sebbene più semplice, usa lo stesso meccanismo degli altri eucarioti, piante e animali compresi. Lo studio richiese anche la determinazione della struttura cristallina della RNA-ribonucleasi.
https://www.treccani.it/enciclopedia/roger-david-kornberg_%28Lessico-del-XXI-Secolo%29/
lingua: italiano
2007
Gerhard Ertl (Stuttgart, 1936)
Ha contribuito alla comprensione dei meccanismi delle reazioni che avvengono su superfici, sviluppando, negli anni ’60, una serie di metodi, che gli consentirono di descrivere i dettagli di un processo di grande importanza nella produzione di fertilizzanti artificiali: il processo Haber-Bosch, in cui l’azoto dell’aria viene convertito in ammoniaca usando un catalizzatore a base di ferro. È stato insignito del Premio Nobel per la Chimica nel 2007 “per i suoi studi sui processi chimici su superfici solide”.
biografia https://www.britannica.com/biography/Gerhard-Ertl
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/2007/ertl/facts/
lingua: inglese
2008: Shimomura, Chalfie, Tsien
Osamu Shimomura (Fukuchiyama, 1928 – Nagasaki, 2018)
Chimico organico giapponese, crebbe e studiò negli anni dell’imperialismo giapponese, ricevendo una rigida educazione tradizionale. A 16 anni, nel 1945, era impegnato in attività militari a 15 km da Nagasaki, dove fu testimone della seconda bomba atomica, riuscendo a sopravvivere. Gli studi seguenti si svolsero con grandi difficoltà nel paese sconfitto, e l’approdo alle sostanze bioluminescenti avvenne quasi per caso, quando un laboratorio dell’Università di Nagasaki fu trasferito nei pressi della sua casa. Si studiava la luciferina, e la sua ricerca fu brillante, con la determinazione della struttura. In seguito a questi risultati, fu invitato negli Stati Uniti, dove poi svolse la maggior parte del suo lavoro, pur sentendosi sempre un autentico giapponese. Divenne la massima autorità per le sostanze bioluminescenti: ricordiamo la aequorin, proteina estratta da una medusa e luminescente in presenza di calcio; e la GFP (green fluorescnet protein, proteina fluorescente verde), oggi utilizzata per marcare le cellule e seguire i loro spostamenti.
https://www.aif.it/fisico/biografia-osamu-shimomura/
lingua: italiano
Martin Chalfie (Chicago, 1947)
Biochimico statunitense, di famiglia originaria di ebrei russi. Dopo incertezze da giovane sul campo a cui dedicarsi, scelse lo sviluppo e il funzionamento del sistema nervoso di un nematode, un piccolo verme di struttura particolarmente semplice. Lo studiò per cinque anni al Laboratorio di Biologia Molecolare (LMB) in Inghilterra, per poi trasferirsi definitivamente alla Columbia di New York. Il suo risultato forse più importante è su una tecnica: riuscì a introdurre il gene della proteina GFP (green fluorescnet protein, proteina fluorescente verde), nel genoma, in modo che le cellule del verme la producono, diventano luminescenti, e possono essere seguite e identificate nell’animale vivo attraverso le sue trasformazioni biologiche.
https://www.treccani.it/enciclopedia/martin-chalfie/
lingua: italiano
Roger Y. Tsien (New York, 1952 – Eugene, 2016)
Biochimico statunitense, figlio di immigrati cinesi, mostrò fin da piccolo una passione per la chimica. Dopo brillanti studi e la laurea in America, trascorse parecchi anni a Cambridge, in Inghilterra, per poi tornare negli Stati Uniti. Il suo campo di ricerca furono i meccanismi molecolari dei processi nervosi. I risultati più importanti sono però sulle tecniche. Per seguire il comportamento delle singole cellule negli animali vivi, occorre colorarle per renderle osservabili. Tsien sviluppò una vasta gamma di sostanze bioluminescenti che possono essere inserite permanentemente in alcune cellule, fra cui sostanze sensibili alla concentrazione del calcio. La GFP è una proteina luminescente verde che era già usata per colorare le cellule da osservare. Tsien sviluppò ampiamente questa tecnica, producendo varianti della proteina di colore diverso, ottenendo una gamma di colori che possono essere inseriti contemporaneamente in cellule diverse, permettendo l’osservazione dettagliata dei loro processi e delle loro interazioni.
https://royalsocietypublishing.org/doi/10.1098/rsbm.2018.0013
lingua: inglese
2009: Ramakrishnan, Steitz, Yonath
Venkatraman Ramakrishnan (Chidambaram, 1952)
Biologo molecolare indiano, di etnia Tamil, crebbe in una famiglia di ricercatori e studiò brillantemente prima in India, poi negli Stati Uniti, dove conseguì il titolo e svolse ricerche in Fisica. Presto si rese conto che il suo interesse era per la Biologia, e si dedicò allo studio dei ribosomi. Usò la tecnica di diffrazione dei neutroni per alcuni problemi biologici, poi capì che la tecnica che gli occorreva era la diffrazione dei raggi X dai cristalli. Andò a impararla nel Laboratorio di Biologia Molecolare a Cambridge in Inghilterra, e dopo alcuni anni si stabili definitivamente lì. La sua ricerca sulla struttura dei ribosomi fu un processo lungo e difficile, dove tecniche e metodi via via sviluppati anche da altri permettevano di fare continui passi in avanti. Cominciò con la struttura di alcune proteine contenute nei ribosomi, poi passò alla struttura di alcune subunità composte di proteine e RNA, fino ad arrivare alla struttura completa del ribosoma. Ha riconosciuto che questi importanti risultati sono dovuti alla collaborazione di molte persone, per cui è stato un problema scegliere a chi dare il Premio Nobel. In Inghilterra è un’importante figura scientifica, è stato presidente della Royal Society, e ha fortemente criticato l’uscita dalla Unione Europea, anche per i danni al progresso della scienza.
https://www.doppiozero.com/venki-ramakrishnan-io-e-i-geni
lingua: italiano
Thomas Steitz (Milwaukee, 1940 – Branford, 2018)
Biochimico statunitense, durante gli studi ascoltò una conferenza di Max Perutz che mostrava la struttura della mioglobina, il primo risultato di cristallografia delle proteine, e decise di dedicarsi a questo argomento. Lavorò ad Harvard, dove per la prima volta questa tecnica era introdotta in America, risolvendo alcune strutture. Poi trascorse alcuni anni al Laboratorio di Biologia Molecolare di Cambridge in Inghilterra, dove la tecnica era stata sviluppata e raccoglieva successi. Fu colpito in particolare dal Dogma Centrale della Biologia Molecolare, secondo cui l’informazione genetica è conservata nel DNA, può essere riprodotta in altro DNA, e viene trasferita dal DNA all’RNA ma non viceversa; l’RNA poi trasforma l’informazione nella molecola vera e propria di proteina. Questo implica studiare i molti enzimi coinvolti, come la DNA-polimerasi, la RNA-polimerasi, la tRNA-sintetasi. Il passo meno conosciuto era quello in cui dallo RNA si forma la proteina, che avviene nel ribosoma. Steitz studiò molti componenti, arrivando a descrivere in dettaglio la struttura della subunità S50 del ribosoma, passo decisivo per arrivare alla struttura dell’intera unità.
Al ritorno in America, fu assunto all’Università di Berkeley, che però rifiutò di considerare l’assunzione di sua moglie, anch’ella biochimica, con la sola motivazione che non assumeva donne. Steitz allora lasciò Berkeley e si trasferì all’Università di Yale, dove svolse la maggior parte del suo grande lavoro.
https://www.treccani.it/enciclopedia/thomas-a-steitz_%28Lessico-del-XXI-Secolo%29/
lingua: italiano
Ada Yonath (Gerusalemme, 1939)
Biochimica israeliana, ha studiato e lavora in Israele, con importanti visite e collaborazioni negli Stati Uniti e soprattutto in Germania. In politica, è per un atteggiamento più aperto verso i palestinesi. Dopo la laurea, ha fatto studi su diverse proteine, e si è presto resa conto dell’importanza di studiarne la struttura con la diffrazione dei raggi X. Ha così costituito il primo laboratorio di questa nuova tecnica in Israele. Il suo interesse si è concentrato sui ribosomi, anche se all’inizio sembrava un problema troppo complesso. Yonath ha sviluppato le tecniche di cristallizazione dei ribosomi, necessaria per i raggi X. E’ riuscita a determinare la struttura delle due principali subunità del ribosoma, ma non la struttura completa, determinata successivamente. Le informazioni strutturali ottenute hanno permesso di comprendere il modo di funzionamento per la sintesi proteica, ed anche a capire il meccanismo di azione dei numerosi antibiotici che si legano ai ribosomi dei batteri, impedendone il funzionamento.
https://vitaminevaganti.com/2023/08/12/ada-lifshitz-yonath-nobel-per-la-chimica/
lingua: italiano
2010: Heck, Negishi, Suzuki
Richard Heck (Springfield, 1931 – Manila, 2015)
Chimico organico statunitense, ha indagato la catalisi di reazioni organiche con metalli e composti metallorganici, ed è stato tra i primi a comprenderne il meccanismo. Di particolare importanza è la Reazione di Heck, in cui un catalizzatore al palladio lega due diverse molecole organiche e le rilascia unite da un legame C-C. La reazione è stata perfezionata nel tempo, ed è ampiamente usata in vari campi, anche perché funziona con composti con diversi gruppi funzionali.
https://www.treccani.it/enciclopedia/richard-fred-heck_%28Lessico-del-XXI-Secolo%29/
lingua: italiano
Ei-ichi Negishi (Changchun, 1935 – Indianapolis, 2021)
Chimico organico giapponese, iniziò gli studi in Giappone, per poi completarli e trasferirsi definitivamente negli Stati Uniti. Appassionato di sintesi organiche, sognava di usare le molecole come mattoncini del Lego, per legarle e realizzare forme più complicate a piacere. Nell’accoppiamento di Negishi questo si ottiene partendo da un composto zinco-organico e un composto organico clorurato. Un catalizzatore al palladio stacca i due residui organici e li unisce con un legame C-C. I metodi sviluppati da Negishi trovano grande applicazione industriale nelle industrie di sintesi, come la farmaceutica. Restano ancora oggi misteriose le circostanze della morte della moglie, trovata morta nell’auto mentre il marito vagava in stato confusionale.
https://www.treccani.it/enciclopedia/ei-ichi-negishi_%28Lessico-del-XXI-Secolo%29/
lingua: italiano
Akira Suzuki (Mukawa, 1930)
Chimico organico giapponese, studiò, come gli altri vincitori del Nobel 2010, la reazione di accoppiamento di due residui organici, catalizzata dal palladio. Nella Reazione di Suzuki uno dei residui proviene da un composto in cui è legato al boro. Lo studio dei composti organici del boro occupa una larga parte nella vita di Suzuki.
https://www.treccani.it/enciclopedia/akira-suzuki_%28Lessico-del-XXI-Secolo%29/
lingua: italiano
2011
Dan Shechtman (Tel Aviv, 1941)
Scienziato israeliano, divide ricerca e insegnamento fra Israele e gli Stati Uniti. Ha fatto la clamorosa scoperta dei quasi-cristalli. Si tratta di materiali che, come i cristalli, hanno gli atomi disposti ordinatamente a riempire tutto lo spazio, ma, a differenza dei cristalli, non posseggono una periodicità in tre dimensioni. I quasi cristalli possono contenere elementi di simmetria, come assi di rotazione pentagonale, che sono impossibili nei cristalli. La scoperta, che ha rotto certezze che sembravano definitive, fu molto avversata e combattuta dagli esperti di cristallografia. In particolare Linus Pauling, grandissimo chimico vincitore di due Nobel, non la accettò mai. Con il riconoscimento della scoperta e il conferimento del Nobel, si è dovuto cambiare il modo di definire e descrivere la geometria del riempimento regolare dello spazio.
https://www.lescienze.it/news/2011/10/10/news/l_nobel_per_la_chimica_del_2011-564400/
lingua: italiano
2012: Lefkowitz e Kobilka
Robert J. Lefkowitz (New York, 1943)
Medico e biochimico ebreo statunitense, di famiglia originaria dell’Europa orientale. Fin da bambino mostrò grande interesse per gli studi, non solo scientifici. La sua passione originale fu per la medicina, in cui si laureò ed esercitò per decenni come cardiologo. Ma il richiamo per la ricerca di base in biochimica fu sempre presente e prese alla fine il sopravvento. Fu decisivo il suo lavoro allo NIH (National Institute of Health), che intraprese per evitare l’arruolamento per la guerra in Vietnam, ma dove si interessò ai recettori ormonali. Leftkowitz preparò un derivato della adrenalina marcato con iodio radioattivo. Questo gli permise di trovare il recettore della adrenalina e di studiarlo in dettaglio. Il recettore si rivelò appartenente a un’ampia famiglia di recettori, i GPCR (recettori accoppiati alle proteine G), che sono un migliaio e svolgono le più varie funzioni. Lefkowitz è molto attento agli aspetti applicativi della ricerca. La conoscenza del meccanismo di funzionamento dei recettori GPCR ha permesso di sviluppare molti farmaci attualmente in uso per diverse malattie.
https://www.insalutenews.it/in-salute/come-funziona-la-paura-il-nobel-per-la-chimica-robert-lefkowitz-al-festival-della-scienza-medica/
lingua: italiano
Brian Kobilka (Little Falls, 1955)
Medico e biochimico statunitense, fu assunto alla Duke University come medico, ma qui partecipò al laboratorio di ricerca di base di Lefkowitz, entrando col suo incoraggiamento nella ricerca sui recettori dell’adrenalina. Identificò la struttura del gene del recettore, scoprì che si tratta di un’intera famiglia di recettori, e riusci ad isolarne una quantità sufficiente per studiarli con varie tecniche, fra cui la più importante è la cristallografia ai raggi X. La struttura permise di comprendere il funzionamento del recettore, che appartiene alla grande famiglia GPCR (G protein-coupled receptors). I farmaci basati sul funzionamento dei GPCR sono oggi fra i più usati per curare malattie diverse.
https://www.britannica.com/biography/Brian-Kobilka
lingua: inglese
2013: Karplus, Levitt, Warshel
Martin Karplus (Vienna, 1930)
Chimico teorico ebreo, la sua famiglia fuggì dall’Austria all’arrivo dei nazisti, quando era bambino, verso gli Stati Uniti. Fu un brillante studente e poi professore, passando per le più prestigiose istituzioni scientifiche in America e fuori, incontrando e collaborando con molti grandi scienziati, fra cui Linus Pauling. L’interesse generale fu cercare problemi maturi per un approccio teorico e proporre le soluzioni e le tecniche per applicarli. Fra questi la cinetica chimica e biochimica; la conformazione di molecole e biomolecole e i campi di forze da usare, fino alla conformazione a-priori di intere proteine; il meccanismo del retinale, molecola che cattura la luce nell’occhio cambiando struttura; la Risonanza Magnetica Nucleare; l’allosteria dell’emoglobina (l’effetto delle relazioni fra le 4 subunità); la dinamica molecolare.
https://www.austria.org/research-science/meet-martin-karplus
lingua: inglese
Michael Levitt (Pretoria, 1947)
Biofisico ebreo sudafricano, ha svolto gli studi universitari e passato la maggior parte della vita in Inghilterra, al Laboratorio di Biologia Molecolare di Cambridge; in Israele, al Weizmann Institute; in California, alla Stanford University. Fu subito affascinato dalla nascita della biofisica, la possibilità di usare tecniche fisiche per ricerche biologiche. Si interessò del problema della conformazione di proteine e acidi nucleici, difficile da determinare anche si conosce la sequenza. Con lo sviluppo dei primi computer moderni imparò a programmare, e affrontò il problema della struttura proteica sviluppando modelli sempre migliori man mano che la potenza delle macchine lo consentivano, e selezionando le approssimazioni accettabili per rendere i calcoli fattibili. Durante la pandemia Covid19 è stato criticato per le previsioni fatte e le posizioni assunte.
https://www.kcl.ac.uk/people/m-levitt2
lingua: inglese
Arieh Warshel (Kibbutz Sde-Nahum, 1940)
Chimico israeliano, nacque in un kibbutz e fu cresciuto col particolare sistema educativo di queste strutture. Nell’esercito israeliano, partecipò a più di una delle guerre che sconvolsero il paese. Si laureò in Chimica, e svolse il suo lavoro al Weizmann Institute in Israele, al Laboratorio di Biologia Molecolare di Cambridge in Inghilterra, e in diverse sedi in America. Il suo interesse fin dall’inizio fu il meccanismo di funzionamento degli enzimi, da indagare con modelli e calcoli, seguendo l’evoluzione delle capacità di calcolo dei computer. Iniziò con la meccanica molecolare, che calcola l’energia in base alle posizioni degli atomi usando un campo di forze. Si batté per l’inclusione nel campo delle forze elettrostatiche. Poi introdusse nei modelli i calcoli quantomeccanici, usati insieme alla meccanica molecolare in quanto da soli avrebbero richiesto risorse di computer eccessive, fino a produrre i software di dinamica molecolare più usati. L’applicazione si rivolse dapprima alla chimotripsina, poi al pigmento della visione retinale, al ripiegamento delle catene proteiche, al meccanismo della fotosintesi, al trasferimento di ioni per mezzo dell’ATP, solo per fare alcuni esempi. La sua idea centrale fu che l’azione degli enzimi è spiegata dalla disposizione delle cariche elettriche intorno al centro di reazione.
https://warshel.cuhk.edu.cn/index.php?option=com_sppagebuilder&view=page&id=11
lingua: inglese
2014: Betzig, Hell, Moerner
Eric Betzig (Ann Arbor, 1960)
Fisico statunitense, è stato sempre molto brillante negli studi, fin dalla scuola, poi all’Università, e nella ricerca. Convinto assertore della competitività, ha lavorato a fasi alterne in atenei e in industrie private. Il suo principale interesse è stato lo sviluppo della microscopia ottica, portata alla risoluzione nanometrica, prima accessibile solo con la microscopia elettronica. A questo ha aggiunto l’applicazione a cellule viventi, e la marcatura di singole molecole. La tecnica di maggiore successo è stata la marcatura di proteine con molecole fluorescenti, che ha condotto alla microscopia di fluorescenza a super alta risoluzione.
https://www.nature.com/articles/s41377-023-01205-3
lingua: inglese
Stefan Hell (Arad, 1962)
Fisico rumeno di origine tedesca, emigrò con la famiglia in Germania negli anni di scuola. In Germania terminò gli studi e svolse la sua carriera di ricerca, con un’importante parentesi di alcuni anni in Finlandia. L’interesse di Hell è per la NanoBiofotonica, cioè l’aumento della risoluzione in microscopia ottica, superando i limiti della lunghezza d’onda della luce, e l’applicazione alla microscopia di cellule viventi. Le vie seguite da Hell furono rivoluzionarie e furono ostacolate per molto tempo dalla comunità scientifica ufficiale. Egli ha sempre criticato la rigidità del sistema accademico tedesco, e ha preso iniziative per incoraggiare i giovani ricercatori a seguire strade innovative e di esito non garantito. La novità introdotta da Hell è marcare le molecole con sostanze fluorescenti, poi disattivare la fluorescenza con raggi laser in quasi tutte, lasciandone solo alcune visibili.
https://www.premiocapodorlando.it/premiati/stefan-walter-hell/
lingua: italiano
William Moerner (Pleasanton, 1953)
Chimico fisico statunitense, il suo percorso scientifico inizia con studi sullo stato solido, specializzandosi nella spettroscopia di impurezze nel solido. Da qui il salto per cui fu il primo a rilevare una molecola singola e studiarne la spettroscopia. Successivamente passò alle molecole in cellule viventi, marcandole con la proteina fluorescente verde GFT (green fluorescent protein). Le molecole così marcate sono la chiave per ottenere la spettroscopia di fluorescenza a super alta risoluzione.
https://chemistry.stanford.edu/people/w-e-moerner
lingua: inglese
2015: Lindahl, Modrich, Sancar
Tomas Lindahl (Stockholm, 1938)
Biochimico svedese, ha studiato e lavorato prima in Svezia, con una parentesi di tre anni negli Stati Uniti, poi si è trasferito in Inghilterra. Laureato in Medicina, si interessò presto alla ricerca sugli acidi nucleici e sulle loro interazioni con proteine, enzimi o virus. Scoprì gli enzimi di riparazione del DNA e chiarì il loro meccanismo di funzionamento. La sua ricerca ha rivelato che il DNA è un materiale fragile, che si degrada rapidamente se non viene continuamente riparato. Questi eventi biochimici sono legati anche all’insorgenza del cancro e alle possibilità di curarlo. La degradazione del DNA spiega anche perché non è possibile, anche se si riesce a recuperarlo, ottenere la sequenza di DNA molto antichi, per es. di dinosauri.
https://www.britannica.com/biography/Tomas-Lindahl
lingua: inglese
Paul Modrich (Raton, 1946)
Biologo molecolare statunitense, mostrò fin da piccolo un interesse per la biologia, che negli anni di studio si indirizzò particolarmente alla replicazione del DNA e ai meccanismi che la controllano. Ha ottenuto importanti risultati sulla riparazione degli errori durante la replicazione del DNA, in cui il nuovo filamento non corrisponde esattamente al vecchio, e sul ruolo della metilazione delle basi nel riconoscere questi errori.
https://www.biochem.duke.edu/profile/paul-l-modrich
lingua: inglese
Aziz Sancar (Savur, 1946)
Biochimico turco, si è laureato in Medicina e ha esercitato la professione per alcuni anni. Capì presto che il suo interesse era la ricerca: “So che la streptomicina uccide alcuni batteri che resistono alla penicillina, ma vorrei sapere perché”. Si strasferì negli Stati Uniti, dove entrò nella ricerca sulla riparazione dei difetti del DNA. In particolare, studiò i danni causati dalla luce UV, causa fra l’altro di cancro. Individuò gli enzimi che riparano questi danni, di cui il più importante è la fotoliasi. Questo enzima è attivato dalla luce visibile, e fa partire una catena di eventi in cui il difetto del DNA è individuato, il segmento difettoso di DNA è asportato, ed è inserito un segmento con la struttura corretta. Un altro importante risultato è che enzimi simili alla fotoliasi sono implicati nell’orologio biologico di tutti i viventi, che fa variare l’attività nel corso delle 24 ore. Sancar ha chiarito il meccanismo di quest’orologio.
Pur emigrato in America, Sancar resta profondamente Turco e mantiene stretti legami col suo paese. Aderì con entusiasmo alla Repubblica turca di Ataturk, dove ebbe ruoli istituzionali. Di idee avanzate, promosse la scuola pubblica e gratuita e l’assistenza medica per tutti. La sua visione di una grande Turchia prevede la collaborazione con le altre culture e il rispetto e l’accoglienza per le altre etnie e le minoranze, a cominciare da Curdi ed Ebrei. In America, organizza azioni di sostegno per gli studiosi turchi.
https://ilpiccolo.gelocal.it/tempo-libero/2015/10/08/news/aziz-sancar-nobel-per-la-chimica-un-po-triestino-1.12231194
lingua: italiano
2016: Sauvage, Stoddart, Feringa
Jean-Pierre Sauvage (Paris, 1944)
Chimico francese, specializzato in chimica supramolecolare. Ha contribuito significativamente alla topologia molecolare, riuscendo a collegare due molecole ad anello in quello che viene chiamata catenano. A differenza dei normali legami chimici, le molecole in un catenano sono collegate come in una catena, e gli anelli possono muoversi l’uno rispetto all’altro. Possiamo immaginare che le più piccole macchine possano essere molecole. Affinché una macchina funzioni, le sue parti devono essere in grado di muoversi l’una rispetto all’altra.
Nel 1983, con il catenano, Jean-Pierre Sauvage è riuscito a raggiungere questo obiettivo. In futuro, le macchine molecolari potranno essere utilizzate per nuovi materiali, sensori e sistemi di accumulo di energia. Il premio Nobel, assieme a Fraser Stoddart e Bernard Feringa, è stato “per la progettazione e la sintesi di macchine molecolari”.
biografia https://www.britannica.com/biography/Jean-Pierre-Sauvage
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/2016/sauvage/facts/
lingua: inglese
Fraser Stoddart (Edinburgh, 1942)
Chimico scozzese-americano, attivo nel campo della chimica supramolecolare e della nanotecnologia. Ha contribuito allo sviluppo delle macchine molecolari, ottenendo nel 1991 un “rotaxano”, infilando su un’altra molecola che funziona come un asse, una molecola a forma di anello. Il premio Nobel, assieme a Jean-Pierre Sauvage e Bernard Feringa, è stato “per la progettazione e la sintesi di macchine molecolari”.
biografia https://www.britannica.com/biography/J-Fraser-Stoddart
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/2016/stoddart/facts/
lingua: inglese
Bernard Feringa (Barger-Compascuum, 1951)
Chimico olandese. Nel 1999 Feringa e collaboratori hanno annunciato di aver creato il primo “motore molecolare”, cioè un sistema di molecole che, assorbendo luce, può essere fatto ruotare in una sola direzione. Il premio Nobel, assieme a Jean-Pierre Sauvage e James Stoddart, è stato “per la progettazione e la sintesi di macchine molecolari”.
biografia https://www.britannica.com/biography/Bernard-Feringa
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/2016/feringa/facts/
lingua: inglese
2017: Dubochet, Frank, Henderson
Jacques Dubochet (Aigle, 1942)
Biofisico svizzero, laureato in Fisica con la passione per la Biologia, definisce un biofisico come “un biologo con l’atteggiamento di un fisico”. Dopo la laurea, studiò al Laboratorio di Biofisica di Ginevra, dove si dedicò alla microscopia elettronica, che l’avrebbe impegnato per tutta la vita. Ha inventato la microscopia crio-elettronica. Le strutture biologiche sono gravemente danneggiate dal microscopio elettronico, dove o sono disidratate a causa del vuoto, o si forma ghiaccio che le danneggia. Dubochet riuscì a vetrificare l’acqua invece che ghiacciarla, raffreddando il campione velocemente in etano liquido. Questi vetri mantengono la struttura biologica, ma sono troppo spessi per l’osservazione microscopica. Il vetro allora viene tagliato in fettine sottilissime, ognuna delle quali può essere osservata, poi le diverse immagini vengono fuse in un’immagine tridimensionale. Il metodo è fondamentale nella biologia molecolare moderna.
Dubochet è stato un bambino dislessico e ha avuto grandi difficoltà nei primi anni di scuola. Crescendo, si è rivelato molto abile nello studio e nelle operazioni manuali, e ha avuto grandi risultati. Partecipò con grande entusiasmo ai movimenti del ’68, in cui fra l’altro incontrò sua moglie. Accanto alle attività politiche, è stato pioniere nel portare avanti le istanze ambientaliste, e su entrambi i campi è ancora oggi molto attivo. Dopo anni di fruttuosa ricerca allo EMBL, si è trasferito, fino alla pensione, all’Università di Losanna perchè sentiva l’insegnamento come un necessario complemento della ricerca. Oggi promuove azioni per l’accoglienza ai migranti ed è tra le figure chiave mondiali dell’ambientalismo. E’ dotato di fine umorismo, impegnato in politica e volto a migliorare i rapporti fra gli uomini.
https://www.houseofswitzerland.org/it/swissstories/scienza-educazione/jacques-dubochet-nobel-modello
lingua: italiano
Joachim Frank (Siegen, 1940)
Biofisico tedesco, trascorse l’infanzia tra le rovine della seconda guerra mondiale. Si laureò in Fisica, e si interessò alla microscopia elettronica di molecole biologiche e ai nascenti calcolatori elettronici, di cui divenne un abile programmatore. Dopo un’esperienza di due anni negli Stati Uniti e un’altra in Inghilterra, si trasferì definitivamente in America. Ha affrontato il problema della microscopia di molecole a livello prevalentemente teorico, scrivendo programmi per l’analisi delle immagini. La sua idea di maggior successo è stata di studiare le molecole singole da immagini che ne contengono molte, ma hanno risoluzione insufficiente. Se si fa una media delle immagini di molte molecole, si ottiene un’immagine ad alta risoluzione. I programmi per computer di questo metodo sono diventati uno strumento indispensabile nei laboratori di biologia molecolare. Frank e il suo gruppo hanno applicato il metodo a molte molecole importanti, fra cui i ribosomi.
https://www.britannica.com/biography/Joachim-Frank
lingua: inglese
Richard Henderson (Edinburgh, 1945)
Biofisico britannico, si laureò in Fisica in Scozia, poi passò al LMB (Laboratorio di Biologia Molecolare) di Cambridge, dove è rimasto sempre, tranne un periodo di tre anni negli Stati Uniti. Iniziò la ricerca con la struttura ai raggi X della chimotripsina. Poi studiò la struttura e il meccanismo d’azione di molte proteine, cercando sempre le tecniche sperimentali più adatte per i vari problemi. Ha studiato a lungo le proteine di membrana, in particolare una rodopsina batterica. Per questa struttura utilizzò per la prima volta la micrioscopia crio-elettronica, abbastanza sviluppata ma con risoluzione insufficiente per i suoi scopi. Si dedicò allora a migliorare questa tecnica, facendo avanzare sia la strumentazione, sia i programmi di calcolo. Riuscì così per primo ad ottenere la struttura a livello atomico. Ha reso la microscopia crio-elettronica capace di competere in risoluzione con altri metodi, come la diffrazione dei raggi X e degli elettroni, preservando la struttura in vivo delle proteine.
https://www2.mrc-lmb.cam.ac.uk/groups/rh15/
lingua: inglese
2018: Arnold, Smith, Winter
Frances Arnold (Edgewood, 1956)
Ingegnere chimico statunitense, ha avuto una vita estremamente movimentata, con molti interessi diversi. Laureata in ingegneria meccanica quando ancora le donne in questo campo erano pochissime, ha viaggiato in lungo e largo per il mondo, fin da ragazzina e continuando da grande, a volte con mezzi di fortuna e spedizioni avventurose. Dopo l’impegno politico contro la guerra in Vietnam, è presente oggi nei problemi ambientali e dell’energia. Ha superato un cancro al seno, e si è occupata intensamente dell’educazione dei figli. In campo scientifico, si è spostata dai problemi aerospaziali alle biotecnologie. La Arnold ritiene che gli enzimi abbiano la possibilità di fare reazioni diversissime, ma che gli enzimi naturali siano solo una frazione di quelli possibili. Il suo lavoro riesce a produrre enzimi diversi da quelli naturali, modificati per produrre farmaci, biocarburanti e molto altro. La tecnica è detta di evoluzione guidata. Individuata la reazione da catalizzare, si inducono mutazioni in batteri; fra gli enzimi modificati si scelgono i più promettenti, si coltivano e si fanno mutare di nuovo, non solo in modo casuale ma indirizzandoli verso i siti della catena e il tipo di sostituzione migliori.
https://ilbolive.unipd.it/it/news/frances-arnold-donna-che-addomestico-levoluzione
lingua: italiano
George Smith (Norwalk, 1941)
Biologo molecolare statunitense, ha lavorato soprattutto in immunologia, in particolare sugli anticorpi, che sono tante proteine diverse ma con caratteristiche comuni. E’ inventore della tecnica del phage display, che si può tradurre esposizione sul fago. I batteriofagi, virus che infettano i batteri, hanno un rivestimento proteico esterno. La tecnica modifica il gene della proteina esterna inserendovi il DNA di un’altra proteina, che così è contenuta nel rivestimento del fago e può interagire con anticorpi o altro.
In politica, Smith rifiutò a suo tempo la leva per la guerra in Vietnam; oggi è sostenitore dei diritti del popolo palestinese.
https://www.britannica.com/biography/George-P-Smith
lingua: inglese
Gregory Winter (Leicester, 1951)
Biologo molecolare inglese, ha trascorso la maggior parte della sua carriera nel prestigioso LMB, Laboratorio di Biologia Molecolare, di Cambridge, ma ha avuto anche parti di primo piano in industrie farmaceutiche. Iniziò a lavorare su sequenza, struttura e meccanismo di azione di proteine e acidi nucleici, non limitandosi alle sostanze naturali ma imparando presto a modificarle, con mutazioni guidate, secondo le esigenze di studio e di applicazione. Presto il suo interesse si concentrò sull’attività farmaceutica. Lavorò su anticorpi naturali e modificati. E’ possibile preparare molti anticorpi modificati di topi, ma questi non possono essere utilizzati come farmaci per l’uomo per il rigetto immunitario. Winter riuscì a preparare anticorpi umanizzati, usando anticorpi umani e inserendovi la parte specifica contro il bersaglio, preparata su anticorpi di topo. Questa tecnica ha permesso lo sviluppo di molti farmaci moderni contro varie malattie, fra cui il cancro, e i medicinali hanno avuto grande successo medico ed economico. Successivamente, ha sviluppato la tecnica, inventata da Smith, dell’esposizione su fago, ottenendo molti peptidi artificiali, anch’essi di grande successo farmaceutico.
https://www.jobinpharma.com/greg-winter-padre-di-humira-vince-il-premio-nobel-per-la-chimica/
lingua: italiano
2019: Goodenough, Whittingham, Yoshino
John Goodenough (Jena, 1922 – Austin, 2023)
Fisico statunitense, durante la seconda guerra mondiale dovette interrompere gli studi e arruolarsi nell’Aeronautica come meteorologo. Poi si interessò di stato solido, su cui ha lavorato, in America e in Inghilterra, fino a tarda età. Lavorò dapprima alle memorie di ferrite per computer, oggi superate, ma che hanno permesso il grande sviluppo del dopoguerra. Poi passò alle batterie al litio, il suo principale oggetto di ricerca. Lo sviluppo di catodi migliori, di ossidi o sali di metalli di transizione, fu un passo decisivo per la produzione di batterie utilizzabili. Però Goodenough, pur avendo posto le basi, non ottenne mai un brevetto che fruttasse denaro. Un altro oggetto di ricerca sono stati i superconduttori.
https://www.rainews.it/articoli/2023/06/morte-goodenough-tweet-delluniversita-del-texas-1f67a05b-2988-4093-a4f7-6e04e280198b.html
lingua: italiano
Stanley Whittingham (Nottingham, 1941)
Chimico inglese, dopo la laurea si trasferì negli Stati Uniti. Il suo campo sono le reazioni allo stato solido, su cui ha lavorato nell’Università e nell’industria. Ottenne un importante risultato studiando il disolfuro di titanio, che è un solido superconduttore, scoprendo che nella sua struttura a strati si possono intercalare atomi e ioni. Gli ioni litio possono facilmente diffondere nel solido ed essere rimossi reversibilmente. Basandosi su questa proprietà, Whittingham costruì la prima batteria a litio funzionante e ricaricabile, non adatta però all’uso pratico per una serie di problemi. A partire da questa invenzione, le batterie al litio hanno avuto uno sviluppo continuo che continua tuttora, ad opera dello stesso Whittingham e di molti altri. Whittingham si interessa in generale ai sistemi di accumulo dell’energia, fa parte di commissioni governative, e sostiene gli studi nella Scienza dei Materiali.
https://www.electrochem.org/whittingham/
lingua: inglese
Akira Yoshino (Suita, 1948)
Chimico giapponese, ha svolto quasi tutta la sua carriera come ricercatore nel gruppo industriale Asahi Kasei, iniziando dopo la laurea a cercare possibili applicazioni per nuovi materiali. Dopo alcuni insuccessi, si interessò al poliacetilene, appena scoperto, un polimero che conduce l’elettricità. Yoshino usò il poliacetilene per la costruzione di batterie al litio. Lo studio su queste batterie aveva già una storia, ed erano stati prodotti buoni catodi, ma mancava un buon anodo. Il poliacetilene si rivelò adatto come anodo, e si ottenne una batteria di buona qualità, troppo grande però rispetto alle esigenze commerciali. Allora Yoshino provò sistematicamente altri materiali a base di carbonio, riuscendo a identificarne uno ottimo, con una particolare struttura cristallina. Questo anodo può ospitare ioni litio, come il catodo, e la batteria risultante, detta a ioni di litio, ricaricabile, eroga corrente e si ricarica col solo passaggio degli ioni litio da un ambiente all’altro, senza altre reazioni chimiche. Oggi queste batterie furono vendute la prima volta dalla Sony, e oggi si trovano in tutti i prodotti elettronici tascabili, e si cerca di usarle per le auto elettriche. Yoshino ha continuato a migliorare l’invenzione, proponendo soluzioni per tutti i componenti.
https://www.wipo.int/wipo_magazine/en/2020/03/article_0004.html
lingua: inglese
2020: Charpentier e Doudna
Emmanuelle Charpentier (Juvisy-sur-Orge, 1968)
Biologa molecolare francese, dopo gli inizi in Francia, ha proseguito la sua carriera negli Stati Uniti e in diversi paesi europei. E’ una dei due inventori della tecnica CRISPR, per la modifica del genoma di qualsiasi vivente, compreso l’uomo. La tecnica, originata dalla comprensione di un meccanismo di difesa di alcuni batteri dai virus tagliando il loro DNA per inattivarlo, si è sviluppata in una vera forbice molecolare artificiale, che permette di tagliare e inserire quasi qualsiasi sequenza a piacere nel DNA. La CRISPR è oggi uno strumento fondamentale di biologia molecolare in tutto il mondo. Permette l’avanzamento rapido di studi genetici prima impensabili, e ha grandi possibilità applicative, in medicina, agraria, e in generale nell’ingegneria genetica.
https://www.microbiologiaitalia.it/guru-della-microbiologia/emmanuelle-charpentier/
lingua: italiano
Jennifer Doudna (Washington, 1964)
Biochimica statunitense, ha inventato, collaborando con Emmanuelle Charpentier, la tecnica CRISPR per la modifica del genoma. Mentre l’altra era esperta di biologia batterica, Doudna aveva interessi strutturistici nello studio di RNA, sia come componente di virus, sia come ribozimi, gli enzimi costituiti di RNA invece che di proteine, i cui esempi più noti sono i ribosomi. Aveva ottenuto la prima struttura completa ai raggi X di un ribozima. Le due competenze unite portarono allo sviluppo della CRISPR, originata da un meccanismo immunitario dei batteri, basato su RNA. La CRISPR ha avuto uno sviluppo spettacoloso ed è una delle tecniche più usate nell’ingegneria genetica. Jennifer Doudna continua ad interessarsi di problemi diversi, come lo studio di altre malattie, e ha prodotto un test diagnostico nella recente pandemia Covid. E’ anche molto impegnata nei problemi etici relativi alla CRISPR, specialmente riguardo alla modifica volontaria del genoma di embrioni umani.
https://www.lescienze.it/news/2016/09/30/news/doudna_crispr_editing_genetico_intervista_mautino-3256145/
lingua: italiano
2021: List e MacMillan
Benjamin List (Frankfurt am Main, 1968)
Chimico tedesco, lavora in Germania, e all’inizio della carriera ha trascorso un periodo, di pochi anni ma importante, negli Stati Uniti. Si interessa di catalizzatori per reazioni organiche. Mentre prima si pensava che i catalizzatori fossero solo enzimi o composti metallici, ha scoperto che molti composti organici possono avere effetti catalitici. I catalizzatori organici hanno i vantaggi di poter essere preparati facilmente e di non produrre inquinamento da metalli. Con catalizzatori otticamente attivi, è possibile ottenere prodotti chirali da reagenti asimmetrici. Questo è importante perché, specie per i farmaci, le proprietà dei due enantiomeri di un composto asimmetrico sono completamente diverse.
https://chemistry-europe.onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1002/chem.202201236
lingua: inglese
David MacMillan (Bellshill, 1968)
Chimico scozzese, dopo la laurea di primo livello si trasferì negli Stati Uniti. Si è sempre interessato di sintesi organiche, con particolare attenzione alla preparazione di enantiomeri puri partendo da reagenti inattivi, con catalizzatori asimmetrici. Ha usato come catalizzatori complessi metallici, ma ha anche introdotto l’uso di catalizzatori organici. E’ attivo in molti campi della sintesi organica, fra cui la catalisi fotoredox, in cui il catalizzatore è attivato dalla luce per produrre e trasferire elettroni singoli, senza bisogno di reagenti redox in quantità stechiometrica.
https://chemistry.princeton.edu/faculty-research/faculty/david-macmillan/
lingua: inglese
2022: Bertozzi, Meldal, Sharpless
Carolyn Bertozzi (Boston, 1966)
Chimica statunitense, ha ampiamente usato la tecnica della click chemistry, che possiamo tradurre Chimica a scatto, applicandola a reazioni biochimiche. La Chimica a scatto permette di fare sintesi organiche molto complesse, che in precedenza richiedevano un enorme lavoro in laboratorio. Le molecole complesse si ottengono unendo, in modo veloce e relativamente semplice, molecole più semplici utilizzate come pezzi da costruzione. Applicandola alla biochimica in vivo, Carolyn Bertozzi ha coniato il termine Chimica bioortogonale, che riesce a produrre composti nelle cellule vive, senza interferire col normale funzionamento della cellula. Il suo interesse è specialmente per gli zuccheri (glicani) aderenti alla superficie della cellula. Le tecniche proposte sono oggi ampiamente usate nella ricerca, non solo di base, perché Carolyn Bertozzi pone grande impegno alle applicazioni mediche, partecipando a diverse iniziative industriali.
https://www.casadonnemilano.it/carolyn-bertozzi-una-nobel-fuori-dagli-schemi/
lingua: italiano
Morten Meldal (København, 1954)
Chimico danese, è partito dallo studio dei peptidi, specie glicopeptidi, naturali e sintetici. La ricerca ha presentato la necessità di produrre un gran numero di peptidi diversi, anche di poco, tra loro. Così l’interesse di Meldal si è concentrato sulle tecniche di chimica combinatoriale, con apparecchi che permettono la sintesi contemporanea di diverse molecole simili fra loro. La click chemistry, chimica a scatto, è essenziale per questi processi. Fra gli sviluppi portati da Meldal, è particolarmente importante la reazione CuAAC in cui due molecole si legano attraverso un ciclo formato a partire da un’azide e un triene. Questa reazione, catalizzata da ioni rame, è particolarmente selettiva (forma un solo prodotto) e di uso generale, ed è ampiamente usata. Interessato alla ricerca di base, Meldal non ha potuto ignorare i grandi progressi che le sue sintesi apportano im altri campi, ricerca medica ma non solo. Meldal è anche profondamente interessato alla didattica della Chimica organica, per cui ha preparato materiali di valore.
https://www.britannica.com/biography/Morten-P-Meldal
lingua: inglese
Barry Sharpless (Philadelphia, 1941)
Chimico statunitense, professore di chimica allo Scripps Research Institute di San Diego. E’ al suo secondo premio Nobel per la Chimica, dopo quello del 2001 per la catalisi chirale. Il secondo è per la click chemistry, la chimica a scatto, che permette sintesi complesse in modo veloce e pulito. Ha sviluppato la reazione CuAAC, contemporaneamente a Meldel, ma indipendentemente.
curriculum https://www.scripps.edu/sharpless/cv.html
motivazione https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/2022/sharpless/facts/
lingua: inglese
2023: Bawendi, Brus, Ekimov
Moungi Bawendi (Paris, 1961)
Chimico statunitense, immigrato in America da bambino insieme ai genitori franco-tunisini. E’ uno dei realizzatori dei quantum dots, in italiano punti quantici. Si tratta di cristalli piccolissimi, di dimensioni poco superiori a quelle atomiche. Oggetti così piccoli hanno proprietà quanto-meccaniche molto diverse da quelle, studiate da tempo, di oggetti più grandi. Merito di Bawendi è non solo aver sviluppato tecniche per produrre diversi titpi di punti quantici, ma anche di aver previsto e in parte realizzato le numerose applicazioni, sia in campo fisico per la fotoelettronica, sia in campo biologico.
https://www.treccani.it/enciclopedia/eol-bawendi-moungi/
lingua: italiano
Louis Brus (Cleveland, 1943)
Chimico-fisico statunitense, è stato pioniere nella previsione teorica e realizzazione pratica dei quantum dots, o punti quantici. Comprese che quando le dimensioni di un nanocristallo di un semiconduttore sono piccolissime, le proprietà ottiche e in generale quanto-meccaniche dipendono dalla grandezza in modo prevedibile, e formulò l’equazione di Brus che le lega. Ha avuto una funzione di guida per i ricercatori nel campo, e ha contribuito alle numerose applicazioni.
https://www.chem.columbia.edu/content/louis-e-brus
lingua: inglese
Aleksej Ekimov (Sankt-Peterburg, 1945)
Fisico russo, nato in quella che allora si chiamava Leningrad. E’ stato il primo a scoprire i quantum dots o punti quantici. Ne intuì l’esistenza osservando come il colore di un vetro dipende dal modo di preparazione, e questo a causa delle particelle incluse, che assumono colori diversi a seconda delle dimensioni, per un effetto quantistico. La scoperta non fu conosciuta in occidente, dove fu rifatta indipendentemente. In Unione Sovietica non vi erano le condizioni per sviluppare le numerose applicazioni, che invece ci furono in America. A 54 anni lo stesso Ekimov si trasferì negli Stati Uniti.
https://it.rbth.com/scienza-e-tech/88612-aleksej-ekimov-nobel-chimica-russo-2023
lingua: italiano
2024: Baker, Hassabis, Jumper
David Baker (Seattle, 1962)
Biochimico ebreo statunitense. Si interessa di proteine, di cui studia struttura e funzione. Applica tecniche di Intelligenza Artificiale per indagare la struttura e progettare nuove proteine. Il suo algoritmo Rosetta riesce a prevedere, partendo dalla sequenza di amminoacidi, il ripiegamento della catena e la struttura tridimensionale delle proteine, spesso con sorprendente precisione. L’aspetto più innovativo del suo lavoro è la costruzione di nuove proteine non esistenti in natura, con la prospettiva di svolgere funzioni che le proteine naturali non riescono a fare.
https://www.fulm.org/blog/mezzora-al-telefono-con-david-baker-il-designer-delle-proteine/
lingua: italiano
Demis Hassabis (London, 1976)
Neuroscienziato inglese, di padre cipriota e madre cinese. Dimostrò doti eccezionali fin da bambino, diventando campione di scacchi e poi programmatore di videogiochi di grande successo. Il suo campo è l’Intelligenza Artificiale, in cui ha grande fiducia ma che ritiene anche pericolosa, per cui insiste che è necessario trovare il modo di tutelarsi dai suoi rischi. Passato alla carriera universitaria, è sempre molto legato alle applicazioni, ed è uno dei fondatori della società di AI DeepMind, che col programma AlphaFold ha realizzato una svolta nello studio delle proteine, permettendo di calcolarne la struttura spaziale partendo dalla sequenza degli amminoacidi.
https://www.ai4business.it/intelligenza-artificiale/demis-hassabis-lai-e-matura-per-contribuire-al-progresso-scientifico/
lingua: italiano
John Jumper (Little Rock, 1985)
L’interesse principale dello statunitense J. Jumper è l’Informatica e soprattutto l’Intelligenza Artificiale. Le diverse lauree conseguite, in Matematica, Fisica, Chimica, hanno la loro ragione nel cercare campi di applicazione per l’AI. Jumper è il principale realizzatore, nella società DeepMind, di AlphaFold, programma che calcola, con metodi di intelligenza artificiale, la struttura delle proteine.
https://news.vanderbilt.edu/2024/10/10/john-m-jumper-deepmind-researcher-and-vanderbilt-alumnus-shares-2024-nobel-prize-in-chemistry/
lingua: inglese